SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Oggi, 14 agosto, le barche del porto di San Benedetto del Tronto escono per l’ultima volta in mare prima dell’inizio del fermo biologico.
A partire da domani, le reti resteranno a riposo per ben 45 giorni, in un periodo che, secondo molti pescatori, non solo è mal pianificato, ma anche dannoso per l’intero settore.
Pietro Ricci, uno dei marittimi più esperti del porto, non nasconde la sua frustrazione riguardo a questa pausa forzata. “Oggi è l’ultima giornata di pesca, da domani inizia il nuovo e inutile fermo pesca,” dichiara Ricci con un tono amaro. “Fermo pesca che ormai è diventato un carrozzone farraginoso che nessuno ha il coraggio di smontare. È inutile al mare e alle imprese di pesca. Forse farà comodo solo a qualcuno.”
Quest’anno, il fermo pesca sarà più lungo del solito, esteso di ulteriori 15 giorni per un totale di 45 giorni. Una decisione che Ricci definisce “cervellotica” e che, secondo lui, è stata presa senza una vera considerazione delle conseguenze per chi lavora in mare. “Forse di sua spontanea volontà o forse spinto da qualche idiota,” continua Ricci, “il ministero ha aggiunto altri giorni di agonia, nell’attesa che si torni a lavorare.”
Il malcontento non riguarda solo la durata del fermo, ma anche i problemi economici che ne derivano. Le imprese di pesca, infatti, vantano ancora crediti per i rimborsi del fermo biologico del 2022, che ad oggi non sono stati ancora percepiti. E, come sottolinea Ricci, “si sommerà anche questo che stiamo per effettuare.”
Un altro tasto dolente è la cassa integrazione per gli imbarcati, che secondo Ricci è tutto fuorché garantita. “La cassa integrazione per gli imbarcati non ha nessuna certezza visti i risultati dello scorso anno, un’elemosina secondo me è l’aggettivo giusto viste le impostazioni di fermo dei pescherecci durante l’anno.”
Ricci conclude il suo sfogo con un appello alla logica e al buon senso: “C’è da lavorare, non ci si può più permettere un fermo di questo tipo, soprattutto in piena stagione turistica. Il fermo pesca va fatto quando si crea danno alla riproduzione e non adesso che i giochi sono stati già fatti!”
Prima di salutare, il marittimo lancia un’ultima provocazione, liquidando con disprezzo la questione della mucillagine, problema noto ma ormai considerato secondario: “Dimenticavo, la mucillagine non la nomino neanche che tanto non è un problema.”
Il fermo durerà fino a ottobre, quando le barche torneranno finalmente in mare. Intanto, per molti pescatori come Pietro Ricci, l’attesa sarà lunga e carica di incertezze.