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La rivincita della politica. In consiglio ora comandano i renziani. E sulla sanità non gradiscono l’asse San Benedetto-Ascoli

La situazione dopo il cambio di casacca di Pasquali e De Renzis e di Luciana Barlocci
Pubblicato il 28 Febbraio 2022

Alla fine vince sempre la politica. Il passaggio di Umberto Pasquali e Martina De Renzis nella lista Viva San Benedetto e quello di Luciana Barlocci in Rivoluzione Civica hanno come innegabile conseguenza (e forse anche come obiettivo) due nuove incontrovertibili situazioni: il gruppo dei renziani ha assunto ora i connotati di una specie di padre padrone dell’amministrazione Spazzafumo mentre la lista che ha messo il proprio marchio sul progetto che ha portato lo stesso primo cittadino nell’ufficio più importante di viale De Gasperi si è, se non vogliamo usare la parola “indebolita”, quantomeno ridimensionata. Se poi a tutto ciò si aggiungono le dimissioni di Ilde Spalvieri dal proprio ruolo di coordinatrice ecco accesi i riflettori su qualcosa che magari non può essere paragonabile ad un vaso di Pandora ma nemmeno al tinello della famiglia Mulino Bianco.

Parliamo di numeri. Da oggi in consiglio comunale comandano i renziani. E se a San Benedetto Viva, unico vero organo di natura politica presente in maggioranza (tra l’altro il neo acquisto Pasquali è uno storico esponente del Partito Socialista locale) dovesse venire in mente di far tremare Spazzafumo e i suoi potrebbe farlo se non in un battito di ciglia quantomeno nel giro di un consiglio comunale.

Ma perché dovrebbe farlo? Prima di tutto occorrerebbe chiedersi per quale motivo si siano verificati questi cambi di casacca e perché sia stato deciso di azzerare una lista (Rinascita Sambenedettese) che ha comunque ottenuto la fiducia di 637 cittadini. Appena 136 voti in meno dei renziani. Se vogliamo parlare in italiano, la spiegazione fornita per le vie ufficiali dai renziani stessi sa di supercazzola con la “S” maiuscola. “Siamo convinti che uniti in un unico gruppo consiliare potremo contribuire ancor di più alla qualità del dibattito e fornire lo strumento ideale ai consiglieri per svolgere il proprio mandato nel clima migliore e con il supporto reciproco che garantirà la crescita di tutte le donne e gli uomini coinvolti”

A leggere tra le righe non si trova praticamente nulla. A guardare dietro il foglio invece si percepisce un chiaro messaggio: “abbiamo rivisto gli equilibri della maggioranza”. Un evidente messaggio politico. Una vera e propria rivincita della politica. Ed ecco che, come per magia, il gioco andato avanti per tutta l’estate in base al quale una lista che prende grafica e nome dai renziani, che è composta da renziani e che si ispira al renzismo non è una lista politica, ormai non vale più. Un vecchio motto dice che puoi governare senza partiti, ma non senza la politica. E tanto è. Ora quest’amministrazione, per andare avanti in serenità, deve tenere presenti gli eventuali mal di pancia della sua parte più politica. L’unica che girandosi improvvisamente dall’altra parte farebbe cadere tutto in terra.

E torniamo a bomba. Per quale  motivo Viva San Benedetto si è messa in condizioni di dettare le regole? In primis perché può dimostrare che senza la politica, anche dopo quattro mesi, si rischia di non andare da nessuna parte. In secundis può gonfiare il petto e alzare la voce su più di un argomento. Su tutti quello della sanità. Non è un mistero che in questo momento di profonda incertezza relativamente alle sorti del nascituro nuovo ospedale di San Benedetto, la costante collaborazione tra il sindaco di San Benedetto e quello di Ascoli non viene vista di buon occhio da alcune componenti della maggioranza sambenedettese. Renziani in primis. C’è troppa confusione su quel concetto di “primo livello sui due plessi” così come sui fantomatici ottanta milioni che, ad onor del vero, sono soltanto sulla carta. E tutto ciò, visto dalla prospettiva di chi, ai tempi dell’amministrazione Ceriscioli, professava la necessità di un unico polo di eccellenza di primo livello per l’intero territorio provinciale, non può piacere. E a pensarci bene nemmeno a chi ha sempre reclamato per la sanità della Riviera un ruolo di primo piano in virtù di numeri e e dello stracitato decreto Balduzzi.

Insomma, per completare il messaggio di San Benedetto Viva, la frase giusta è questa: “Abbiamo rivisto gli equilibri ed ora riportiamo le cose sui giusti binari”. Niente di nuovo sotto al sole. E’ la rivincita della politica che si era, solo per un po’, mascherata da antipolitica.

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