SAN BENEDETTO – Chi investirà su strutture fisse o inamovibili partirà avvantaggiato all’asta. Chi, in qualità di concessionario di spiaggia, dimostrerà di aver acquisito professionalità nell’esercizio, otterrà punti in più. E’, in poche parole, quanto contenuto in un documento che l’agenzia del Demanio avrebbe inoltrato al ministero dell’Economia e che rappresenterebbe l’ennesimo tentativo di aggirare la normativa Bolkenstein.
In buona sostanza chi è già titolare di una concessione balneare avrebbe dei vantaggi enormi rispetto a chi, pur non avendo in gestione uno stabilimento, vorrà partecipare all’asta. Il documento sarebbe stato recapitato e protocollato dal Ministero il 9 ottobre.
Un documento che, se davvero dovesse essere preso in considerazione dal Governo e presentato a Bruxelles, rischierebbe di porre l’Italia in una luce ancor peggiore (e attualmente quando si parla di concessioni balneari non è che siano proprio rose e fiori) agli occhi dell’Unione Europea.
Intanto cominciano a trapelare le prime notizie sulla inaspettata assenza della sdemanializzazione della fascia degli chalet dal piano di Stabilità presentato dal Governo nei giorni scorsi. La proposta sarebbe stata giudicata “palesemente impercorribile a livello giuridico” e non è dato sapere quanto, questo parere, sia stato influenzato dall’opinione dei governanti regionali dell’Emilia Romagna e da quelli provinciali e comunali della realtà riminese.
Insomma si continua a navigare a vista e non si riesce neppure a capire se la famosa proroga del 2020 sia davvero tale o rappresenti un’enorme infrazione dell’Italia.