di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Una deroga sulla collocazione delle torrette di salvataggio in mare dal lunedì al venerdì, con una distanza una dall’altra ampliata a 300 metri. E’ la richiesta sottoscritta da Confesercenti, Confcommercio e Itb, che è stata inviata in queste ore alla Capitaneria di Porto. Il periodo interessato sarebbe quello compreso tra il 9 settembre, data in cui il servizio dei bagnini dovrebbe terminare, e il 22 dello stesso mese. Nella lettera si specifica pertanto che il sabato e la domenica la distanza delle postazioni si dimezzerebbe, tornando a 150 metri, così come previsto dalla normativa.
Dal 22 in poi, invece, fino al termine della stagione balneare, fissata al primo di ottobre, “i concessionari che riterranno opportuno proseguire l’attività di spiaggia con ombrelloni e lettini dovranno dotarsi del servizio autonomo di salvataggio”.
Gli operatori aspettano ora la risposta dell’autorità marittima, che prevede la presenza di lettini e ombrelloni solo in caso di garanzia di servizio di salvataggio in mare. Un problema che, come già spiegato, non ha riguardato giugno, quando gli chalet poterono assicurare l’elioterapia e installare le loro strutture con annesso posizionamento di cartelli e bandiere rosse con i quali si avvertiva dell’assenza dei bagnini.
“Quella espressa nella lettera è la nostra posizione per venire incontro alle esigenze di tutti”, afferma il presidente dell’Itb, Giuseppe Ricci. “Se ci sono delle necessità di questo tipo siamo disposti a offrire il servizio, sapendo però che tutto penderà sul bilancio del prossimo anno”. Tradotto: i clienti pagheranno qualcosa in più. “Se aumentano i costi di gestione, aumentano i costi degli ombrelloni – osserva Ricci – valuteremo quindi la possibilità di adeguare le tariffe. E’ un servizio a nostro carico, che dobbiamo per forza far pagare al turista”.
Se è vero che tre associazioni di categoria hanno trovato l’intesa, qualora la Capitaneria desse l’ok alla proposta bisognerà a quel punto capire quanti stabilimenti risponderanno concretamente all’appello. Non è escluso, infatti, che da parte di qualcuno possa arrivare la chiusura dell’impianto il 9 settembre, in segno di protesta.