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Il mare d’inverno? In Riviera è recintato. E spesso illegalmente

Pubblicato il 16 Ottobre 2013

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono molti i gestori di concessioni balneari che, durante il periodo invernale, a causa delle recinzioni protettive per i loro stabilimenti contravvengono, seppur involontariamente, alle norme contenute nel Piano Regolatore di Spiaggia del 2010, e non garantiscono un accesso verso l’arenile come indicato della legge. Infatti capita molto spesso di vedere stabilimenti “fortificati”, uniti tra loro con griglie antiestetiche continue o con recinzioni illegali. Questo accade perché si ignora completamente l’articolo 13 del Piano di Spiaggia in cui si indica che le protezioni invernali degli stabilimenti «devono limitarsi alla porzione della concessione demaniale occupata da manufatti edilizi in modo da lasciare per ogni concessione un varco di accesso all’arenile pari almeno alla larghezza di 2,5 metri e la relativa possibilità di uscita».

“Alcuni gestori di stabilimenti non rispettano la legge e non lasciano libero il passaggio verso l’arenile perché magari si sentono più sicuri con quel tipo di recinzioni e preferiscono rischiare una sanzione. Molto spesso alcuni non sono a conoscenza di questa norma– ha spiegato la dottoressa Anna Maria Rinaldi, direttore del servizio amministrativo e del demanio marittimo – i gestori devono sapere che questa disposizione non è assolutamente restrittiva e, su loro richiesta, il Comune può intervenire caso per caso con una valutazione per trovare una soluzione specifica per quel determinato chalet e avere delle autorizzazioni. Per adesso sono state richieste valutazioni solo per 11 concessioni. Molto poche, visto che in città ci sono più di 100 stabilimenti”.

Secondo i tecnici del Comune la norma andrebbe vista come un’indicazione generica, da interpretare di volta in volta, anche perché ci sono casi in cui è impossibile garantire un varco di accesso, poiché lo spazio tra una concessione e un’altra molto spesso è inesistente a causa della struttura degli stabilimenti e di come sono stati costruiti.

“E ovvio che la norma è da interpretare su casi specifici – – ha precisato l’ingegner Germano Polidori, dirigente incaricato del Settore Sviluppo del Territorio – a volte è proprio la struttura degli stabilimenti che non consente la “permeabilità” o attraversamento tra le concessioni. Basta chiedere l’intervento dei tecnici per un’autorizzazione. A seguito dell’applicazione di questa disposizione il Comune è stato accusato di voler vietare la costruzione di protezioni invernali per gli chalet. Questa cosa è assolutamente falsa. Noi abbiamo avvertito i rappresentanti di categoria in varie riunioni. Comunque sia il reato rimane sempre per chi, pur avendone le possibilità, non garantisce un varco tra le concessioni con le sue recinzioni illegali che non rispettano le indicazioni del Piano di Spiaggia”.