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Bolkenstein, ultima speranza: “Illegittima l’asta per gli chalet”

Pubblicato il 23 Novembre 2013

“Inutile parlare di sdemanializzazione. Noi non abbiamo e non abbiamo mai avuto i requisiti per rientrare nella direttiva Bolkenstein. E mandare le nostre aziende all’asta è un atto illegittimo e lo dice la legge”.

Lo afferma il vice presidente degli Operatori Turistici del Piceno, responsabile della sezione concessionari di spiaggia, Emidio Del Zompo che è intervenuto sulla vicenda delle aste degli chalet (l’Otp conta quasi cento concessionari di spiaggia tra gli associati) e lo fa citando la legge: “La direttiva Bolkenstein parla di bandi pubblici per la concessione di servizi – prosegue Del Zompo – ma i concessionari di spiaggia sono concessionari di beni, perché le aree del demanio marittimo non sono paragonabili al suolo pubblico ma ad un bene immobile. E lo afferma il codice della Navigazione, per la precisione l’articolo 36. Le nostre attività non rientrano nella direttiva Bolkenstein e questo è un dato di fatto e chi ci ha tirato dentro lo ha fatto in maniera assolutamente illegittima. Non serve parlare di sdemanializzazione o arrovellarsi alla ricerca di escamotage, basterebbe far rispettare la legge. Ed proprio in base a quella stessa legge che noi chiediamo che venga ripristinata la legalità attraverso l’uscita dalla Bolkenstein e invito tutti gli operatori, non solo del Piceno ma dell’intera Regione, ad unire le forze in tal senso a partire dall’appuntamento di sabato 21 dicembre nel convegno organizzato all’interno della fiera InGusto, in programma al Forum di Porto d’Ascoli”.

Ma Del Zompo fa anche il punto della situazione relativamente a tutte le vicende che vedono troppo spesso i concessionari di spiaggia al centro di polemiche: “In troppe occasioni si parla per luoghi comuni a volte anche comprensibili– spiega – ma non è davvero tutto oro quello che luccica. Da un lato è vero che lo squilibrio dei canoni andrebbe pareggiato e che la differenziazione tra gli chalet storici e gli altri non dovrebbe essere così differente (e ci batteremo per ripristinare uno stato di equilibrio che effettivamente manca) ma è altrettanto vero che la nostra categoria si trova di fronte a tasse aumentate del 150 per cento. Siamo a tutti gli effetti attori principali del turismo e del commercio anche noi e non possiamo essere considerati una categoria a parte”.