L’impianto elettrico è una delle componenti più importanti in qualsiasi unità abitativa, in quanto consente l’utilizzo degli elettrodomestici e alimenta i dispositivi di illuminazione, di riscaldamento e condizionamento interni. Ragion per cui, è bene implementare un’adeguata manutenzione e, quando necessario, procedere ad un intervento più radicale di restauro dell’impianto, così da evitare inconvenienti ed incidenti. In questo articolo vedremo come e quando effettuare gli interventi e qual è la normativa di riferimento per eseguire i lavori in maniera adeguata.
Quando è necessario rinnovare l’impianto
In linea di principio, è bene valutare la possibilità di rinnovare l’impianto elettrico quando quest’ultimo ha un’età superiore ai trent’anni o quando palesa evidenti segni di malfunzionamento. I ‘sintomi’ più comuni di un impianto da sostituire sono diversi; tra questi, oltre al contatore che salta più spesso del solito, vi sono anche una leggera puzza di bruciato oppure la presenza di pericolose scintille quando si collega un dispositivo elettrico all’impianto. Circostanze di questo tipo non vanno ignorate, anche se si manifestano di rado, in quanto, in alcuni casi, possono provocare guasti e perfino incendi. La scelta di rinnovare l’impianto elettrico può essere motivata anche dall’opportunità di effettuare i lavori nell’ambito di una ristrutturazione più ampia, oltre che dalla consapevolezza che gli apparati più moderni sono molto più sicuri ed efficienti rispetto a quelli installati fino agli anni Novanta circa.
Le normative di riferimento
La ristrutturazione o il rinnovamento degli impianti elettrici, tanto in ambito domestico quanto in contesti di altro tipo, sono regolamentati da precisi riferimenti normativi. In particolare, la Legge n. 46 del 5 marzo 1990 stabilisce che gli interventi devono essere progettati ed eseguiti secondo la regola dell’arte (lo stesso vale per i materiali utilizzati) da parte di singoli o aziende specializzate abilitati all’esecuzione dei lavori previsti. Il progetto deve essere realizzato da un professionista iscritto all’albo e, al termine degli interventi, l’impianto deve ricevere una certificazione di conformità agli standard di sicurezza.
Per quanto riguarda, nello specifico, i materiali, è necessario fare riferimento ad un’altra normativa, il Regolamento Prodotti da Costruzioni (CPR) che viene implementato tramite una serie di norme e varianti approvate nel 2017 dal Comitato Tecnico del CEI. Il Regolamento è entrato in vigore il primo luglio 2017; da allora, per tutti i cavi elettrici – solo una parte dell’impianto – sono obbligatorie la marcatura CE e la Dichiarazione di Performance. Contestualmente, i vecchi cavi FROR sono stati sostituiti da quelli del tipo R18 (FS18OR18); si tratta di prodotti ormai molto comuni, reperibili facilmente tanto presso i negozi che vendono materiale elettrico al dettaglio o all’ingrosso oppure tramite e-commerce come www.emmebistore.com.
Come vanno eseguiti i lavori
Il rifacimento dell’impianto elettrico è un intervento ampio e complesso; ragion per cui, è necessario anzitutto rivolgersi ad imprese specializzate. Dal punto di vista pratico, i lavori di rinnovamento cominciano con la rimozione delle componenti dell’impianto esistente, inclusi i tubi; in realtà, la profondità dell’intervento dipende anche dalle contingenze: nel caso in cui il rifacimento fa parte di una ristrutturazione integrale, è possibile rimuovere anche i tubi che passano sotto il pavimento. In ogni caso, è necessario intervenire sulle opere murarie con specifiche demolizioni per estirpare il vecchio impianto e creare le canalizzazioni per quello nuovo. Ciò vuol dire che l’intervento, nel suo insieme, richiede anche il contributo di muratori e pittori, per le rifiniture.
Una volta rimosso il vecchio impianto, la prima cosa da fare è passare i tubi nuovi e fissare le scatole (per prese e interruttori) e le cassette di derivazione; il passo successivo consiste nella chiusura delle tracce, con intonaco e stucco. Successivamente, viene realizzato il passaggio dei cavi, per mezzo di una sonda; infine, si procede al collegamento ed all’installazione dei frutti, del quadro elettrico e dell’interruttore salvavita.