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Samb, si chiude un anno in costante affanno. Poche gioie e tanti guai. E (quasi) tutti contro Renzi

Gli addii di Tomas e Fall, la scelta di Cozzella e l’attuale capolista Pineto. I dodici mesi dei rossoblu
Pubblicato il 27 Dicembre 2022

di Davide Balestra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Termina con una vittoria, seppur poco incisiva ai fini dell’attuale classifica, il 2022 della Sambenedettese che, grazie alla rete di Diego Vita, supera con il punteggio di 1-0 l’Avezzano. Un altro anno, quello che a breve chiuderà i battenti, ben al di sotto delle aspettative: 21 punti (considerando il -1 di penalizzazione) raccolti nelle prime 17, vetta a -19, due esoneri e tanto malcontento da parte della tifoseria. Ripartendo da gennaio, è bene fare un recap di tutto ciò che ha visto protagonista l’ambiente rossoblu fino ad oggi.

Caratterizzato dalle tante positività al Covid19, il primo mese dell’anno si apre con un gradito ritorno in rossoblu: quello di Diego Conson. Il forte centrale classe ‘90 (che, tra le altre, sarà uno dei quattro confermati in estate) si conferma una vera e propria diga: con Tomas al suo fianco, la porta difesa da Knoflach è al sicuro. La Sambenedettese targata Alfonsi-Visi, che a febbraio vede l’arrivo di Buono e la vittoria di Recanati, vince e convince. E’ solo ad aprile che, dopo ben tredici risultati utili consecutivi, crolla l’imbattibilità dei rossoblu con il Castelnuovo Vomano. Una stagione, quella della Sambenedettese, che a maggio sembra quindi esser ripresa ‘per le penne’: la vittoria all’ultima giornata con il Pineto certifica il 4’ posto e, di conseguenza, l’accesso ai playoff. Questi ultimi, caratterizzarti prima dal successo con il Tolentino e la vittoria in finale con il Trastevere poi, non porteranno, purtroppo, nessuna promozione in Serie C. La Sambenedettese resta quindi con un mucchio di mosche in mano: confermata la permanenza in Serie D ma, almeno, con uno zoccolo duro da cui poter ripartire. O almeno, questo pensavano tutti.

Dopo il meritato mese di vacanza infatti, a luglio viene nominato come Direttore Sportivo Vittorio Cozzella che, assieme alla società, decide di confermare Sante Alfonsi sulla panchina. Dopo di lui, vengono ‘blindati’ in rossoblu anche Lulli, Angiulli, Conson e Cardella. Stop. Gli altri sono liberi. Una scelta che ha fatto rumore, dalla tifoseria ai protagonisti stessi: su tutti Tomas e Fall. Il croato, tramite il proprio profilo Instagram, ha dichiarato che ‘Il presidente ha insistito sul fatto che avremmo raggiunto l’accordo finale e i dettagli nel primo giorno di ritiro. È frivolo e poco professionale’. Discorso simile per il senegalese che, tramite il medesimo social network, ha scritto ‘Non ho parole, ringrazio tutti per l’affetto! Al momento giusto parlerò, vi amo ugualmente’.

Polemiche messe a tacere, il 24 si parte per il ritiro di Sarnano. Il 5 agosto viene nominato Nicolò Renzi, figlio del presidente rossoblu, Direttore Generale del club. Passano i giorni e, uno dopo l’altro, ecco arrivare Agostinone, Chinellato, Vita, Guerrieri, Tassi e Migliorini: sono loro gli ultimi tasselli over che si accasano a San Benedetto.

La squadra adesso è completa, la stagione può partire. I primi tre punti, raccolti all’esordio in campionato contro il Montegiorgio, fanno ben sperare. Dopo cinque giornate però, ecco il primo movimento: due vittorie, altrettante sconfitte ed un pareggio. Uno ‘score’ troppo povero per la società che, dopo la sconfitta con il Nuova Florida, opta per l’esonero di Sante Alfonsi.

Una scelta decisa, importante, che porta Cozzella e Renzi a virare su Fabio Prosperi. Difesa a tre, esterni a tutta fascia e fuori il trequartista: la Sambenedettese cambia volto. Nonostante la trasformazione però, i risultati continuano a non arrivare. Complici gli interpreti, evidentemente non adatti allo stile di gioco del pescarese, a novembre Prosperi lascia la panchina dopo sei giornate con una vittoria, due pareggi e tre sconfitte. Una media difficile da mandar giù, soprattutto per quella che doveva essere la favorita del girone F. Assieme a lui, visti anche gli spiacevoli episodi di Monteprandone, lascia San Benedetto anche Vittorio Cozzella.

Il Presidente Renzi adesso è solo, senza allenatore e DS. Il tempo per riflettere non c’è e, dopo appena poche ore, viene annunciato il ritorno di Sante Alfonsi. “Direttore Sportivo? Sono io, farò io il mercato” dichiara il patron romano nella conferenza stampa post Samb – Termoli. “I ragazzi sono abbacchiati. – dichiara Alfonsi – La situazione della Samb non doveva essere questa, loro lo sapevano, ora bisogna ripartire dalla cattiveria giusta”. La squadra ha il morale sotto i piedi ma, al momento, il tempo per piangersi addosso non c’è ed il Pineto continua a macinare punti. La vittoria interna (che mancava da maggio) con il Termoli e quella esterna con il Fano, fanno pensare ad una rimonta prima impensabile. Pensiero che, sfortunatamente, incontra subito diversi ostacoli. A dicembre infatti, i rossoblu impattano 1-2 con il Matese prima e 1-1 con il Vastogirardi poi. Un mese da incubo per i rossoblu che, mercoledì 14, vedono anche arrivare il -1 in classifica. A seguire, sei giorni dopo, la sconfitta interna con la Vigor Senigallia.

La Sambenedettese ha ritrovato la lucidità, ha creato molto nelle ultime uscite ma i risultati non sono arrivati. Il calcio sa esser entusiasmante quanto beffardo e, a confermarlo, è l’ultima partita del 2022: vittoria di rigore con l’Avezzano grazie al penalty trasformato da Vita.

Decimo posto in classifica, 21 punti in 17 giornate. Il Pineto, capolista del girone F, dista 19 lunghezze. Una situazione inaspettata ad inizio stagione, dagli addetti ai lavori fino al tifoso più viscerale. E a monte tutta una serie di situazioni che portano se non tutta la città, buona parte di essa, a schierarsi apertamente contro la società del patron romano. Con il centenario alle porte, sarà necessario puntare (almeno) alla zona playoff. L’apporto dei più esperti sarà fondamentale in quella che si prospetta l’ennesima rincorsa. Da Conson a Cardella, passando per Angiulli, Lulli e l’ultimo arrivato Torromino: il classico motto ‘la città merita altro’, mai come adesso, sembra esser il più azzeccato.