di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A poche ore dal match tra Sambenedettese e Tolentino, valevole per la 24ª giornata del girone F di Serie D, ai microfoni della ‘Nuova Riviera’ è intervenuto Luigi Rapullino. Dopo averlo sentito lo scorso 20 gennaio, il CEO della Sideralba Spa (main sponsor del club rossoblu), è tornato a parlare dell’Area Brancadoro.”Non posso ancora dire nulla perché è tutto in fase di realizzazione. C’è un’evoluzione quotidiana su questo progetto. Qualsiasi cosa faremo, sarà a beneficio della città di San Benedetto. Anche a livello di immagine, sarà qualcosa che rispetterà la città”.
Come contro il Nuova Florida, anche oggi Rapullino sarà in tribuna. “Oggi pomeriggio sarò allo stadio – prosegue – .La Sambenedettese? Probabilmente serviva qualche altro innesto se si voleva puntare in alto. Questa squadra non la vedo strutturata per poter vincere e poter stare ai piani alti della classifica, almeno per come l’ho vista io – spiega il vice presidente del Napoli femminile –. Necessario capire lo stato emotivo della squadra, dei giocatori. L’aspetto importante è quello motivazionale, sia nella vita che nello sport. Sono giocatori che non conoscevo gli anni passati, perciò non riesco a capire se manca motivazione o se c’è stata un’incompetenza tecnica. Mi rendo conto che sono ragazzi con una situazione particolare, è come se una persona che va al lavoro non prende lo stipendio. Ovviamente il titolare potrebbe avere dei problemi che gli impediscono di pagare, ma quello stesso problema si riversa anche sui dipendenti”.
In ordine cronologico: il 24 gennaio scorso Massimiliano Zazzetta, responsabile tecnico del settore giovanile rossoblu, viene sollevato dall’incarico. Ecco quindi lo stop del settore. A inizio febbraio poi, Luigi Rapullino ‘scende in campo’ per il settore giovanile. “Non ho sentito Zazzetta, lo conosco perché allenava mio figlio – prosegue –. Io purtroppo non ho il potere di entrare nei meriti decisionali della società. Il mio è un contributo di sponsorizzazione, solo questo”.
Tra Renzi, Massi e Rapullino. Nel mondo Sambenedettese, nelle ultime settimane, sono i loro nomi quelli più gettonati. Il CEO di Sideralba però vuol fare chiarezza. “Massi? Non ho avuto il piacere di conoscerlo ma sarà sicuramente una persona più che per bene. Di certo è un grande intenditore di calcio perché per portare il Porto d’Ascoli in Serie D, deve essere un fenomeno”. Una società in due? Rapullino fà chiarezza. “Quando ho detto che nel calcio non ho mai visto una società con due persone al comando, non era riferito a me e Massi o a me, che prendo la Samb, con un altro. Non ci sono proprietà di calcio con due persone che comandano. O se ci sono state in passato, nella maggior parte dei casi, sono andate male – prosegue -. Nel calcio si perdono soldi. Se la squadra vince c’è l’entusiasmo e magari non ci fai caso. Ma se invece perde, e vieni poi contestato, è difficile mantenere un equilibrio con l’altra ipotetica persona. Bisogna essere realisti su questo aspetto. Magari, a San Benedetto, ci può essere la capacità di fare un azionariato popolare con più soci, ma sinceramente la vedo difficile. Avrò sicuramente occasione di conoscere Massi. Persone per bene, che ben vengano. Al di là dell’aspetto calcistico sarò onorato di conoscerlo”.
Ecco quindi Roberto Renzi. Il Presidente della Sambenedettese, sempre più contestato dal tifo rossoblu, con ogni probabilità non sarà presente neanche quest’oggi al Riviera delle Palme. “Credo di non sentire Renzi da tre settimane circa – afferma Rapullino -. L’ultima volta, se non ricordo male, mi chiamò per complimentarsi in merito all’acquisizione dell’Area Brancadoro. Di norma, anche prima non è che ci sentissimo tutti i giorni. Sicuramente non sta vivendo una situazione facile, soprattutto sotto l’aspetto umano. Ho anche saputo che gli è stato impedito di venire allo stadio. La delusione dei tifosi è comprensibile. Loro vorrebbero una situazione chiara, sana e su questo non ho nulla da dire. Allo stesso modo però mi immedesimo nei panni della persona che sta vivendo questa situazione di difficoltà. Per non metterci, eventualmente, i soldi, immagino che una persona per bene stia in difficoltà: voglio pensare che si sia ritrovato a vivere una situazione critica dal punto di vista finanziario delle sue aziende che, a questo punto, non gli consentono di poter sovvenzionare la Sambenedettese. Mi dispiace dal punto di vista umano. E chiaramente, mi dispiace anche per questa splendida piazza”.