SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenica 30 aprile si è svolto, presso la Palazzina Azzurra, un dibattito organizzato dall’Associazione Noi Samb e curato da Michele Palmiero. L’incontro ha visto la partecipazione dei club di tifosi del Torino provenienti da Pesaro, Offida e Jesi, insieme a tifosi e curiosi sambenedettesi. Presente, inoltre, l’avvocato Roberto Brancaccio, Presidente del Comitato per la riqualificazione del Ballarin.
“Questo convegno – spiega Michele Palmiero – nasce dalla collaborazione con il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, grazie al quale è stato possibile organizzare la doppia esposizione alla Palazzina Azzurra. Il mondo rossoblu e quello granata sono uniti da due traumi impossibili da dimenticare: il rogo del Ballarin e la tragedia di Superga. A San Benedetto quella del nostro amato Ballarin è una ferita ancora aperta, mentre a Torino tra pochi giorni tornerà a splendere lo storico Filadelfia. La testimonianza dei tifosi granata, presenti oggi nella nostra città, può esserci utile per capire come sia stato possibile restituire alla comunità un pezzo della sua storia. Le domande-chiave del dibattito saranno due: quanto è importante una struttura di proprietà per la Sambenedettese Calcio? E quanto possono incidere i tifosi e i cittadini sulla sua realizzazione?”.
Il primo ospite ad intervenire è stato l’Avvocato Andrea Gianni, direttore generale della Sambenedettese Calcio. “Ringrazio l’Associazione Noi Samb perché essere invitati a parlare di tali problematiche é motivo di vanto per me. Fin da quando siamo arrivati a San Benedetto, due anni fa, la prima problematica che ci è stata presentata è quella delle strutture. Abbiamo un grande stadio, un grande tifo, una grande piazza ma è in dubbio che per poter far bene dobbiamo mettere i nostri atleti nelle condizioni di lavorare meglio. Per ben 2 anni siamo stati itineranti. Abbiamo cercato aiuto dalle persone del posto, come l’Associazione Noi Samb. Abbiamo cercato strutture decoroso per poterci allenare: a volte ci siamo riusciti, a volte no. Sento molto parlare dello Stadio Ballarin: per la città è importante e per noi sarebbe un orgoglio poterci allenare e poter usufruire del Ballarin. Permetterebbe al nostro settore giovanile di percepire l’importanza di questo stadio e della maglia che indossano i colori rossoblù. Più di una volta mi sono affacciato per controllar le attuali condizioni dell’impianto: vederlo ridotto così è brutto. I nostri figli devono crescere in ambienti sani. La Samb merita sostegno e merita dignità”.
Giampaolo Muliari, direttore del Museo del Grande Torino, ha spiegato ai presenti come sia stato possibile arrivare alla ricostruzione del Filadelfia, che dal 24 maggio ospiterà il settore giovanile granata. “L’iter ha avuto inizia ben 20 anni fa. La Fondazione Filadelfia ha saputo convogliare le forze politiche (Regione, Provincia e Comune di Torino) insieme alla società calcistica e all’apporto dei tifosi del Toro. La politica ha messo a disposizione 8 milioni, il Torino Calcio è passato da un investimento iniziale di 3 milioni all’attuale milione di euro. I tifosi, invece, hanno partecipato in tanti modi. Innanzitutto il campo dove la Primavera del Torino disputerà le gare casalinghe avrà una tribuna da 2 mila posti e tutti i seggiolini dell’impianto sono stati messi in vendita. I tifosi, singolarmente o tramite i club dei tifosi, hanno quindi acquistato i seggiolini per dare il proprio contributo. Oltre a ciò, in molti hanno versato le proprie donazioni volontarie alla Fondazione. In questo modo il popolo granata ha voluto manifestare la propria identità con il Filadelfia, che rappresenta la nostra storia, la nostra passione, il nostro amore”.
Presente all’incontro anche l’Assessore allo Sport Pierluigi Tassotti. “Oggi sono qui come tifoso della Samb. Ho ascoltato le parole degli amici di Torino: loro lottano da 20 anni per realizzare il loro sogno; noi cominciamo oggi. Il percorso sarà lungo, ma noi speriamo di non dover impiegare 20 anni prima di rivedere la luce. Chiaro che ad oggi lo stadio Ballarin non offre un’immagine positiva alla città: si tratta di un rudere che danneggia il nostro turismo. Quando si parla di Samb e di strutture, penso che si debba risolvere in due direzioni: la società rossoblù ha bisogno di spazi per l’allenamento della prima squadra e delle giovanili. Il sogno sarebbe mettere a posto il Ballarin e realizzare anche la cittadella dello Sport, trovando un accordo con i privati per la concessione di terreni. Non mi sento di fare promesse sul Ballarin, ma il nostro impegno nei prossimi 4 anni è certamente quello di fare passi avanti lavorando sull’obiettivo. Non possiamo mettere mano su quell’area solo con i soldi pubblici, quindi ben vengano investimenti dai privati e ben venga il contributo dei tifosi, come nel caso del Filadelfia. La mostra organizzata da Noi Samb e questo incontro possono darci l’input per raggiungere l’obiettivo che tutti desideriamo”.