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Samb, parla il presidente Renzi: “Pressioni? Un anno a San Benedetto vale come cinque in un’altra piazza”

Il patron rossoblu a 360 gradi. "Con Massi c'è collaborazione come con tutte le altre società del girone"
Pubblicato il 21 Settembre 2022

di Davide Balestra

La nuova stagione ha ufficialmente tagliato i nastri di partenza e, giunti oramai alla terza giornata di campionato, abbiamo fatto il punto della situazione con il Presidente Roberto Renzi. Dalla vittoria a Chieti fino al sostituto di Conson, passando per il rapporto con il Porto d’Ascoli e la sua permanenza a San Benedetto.

Dopo la sconfitta con il Cynthialbalonga, il Direttore Sportivo Vittorio Cozzella ha dichiarato come tutti fossero messi in discussione. Ecco il punto di vista del Presidente. “Dopo la partita vinta con il Montegiorgio, nonostante non avessimo espresso il nostro miglior gioco, si pensava di andare avanti ugualmente puntando soprattutto sull’amalgama della squadra. Poi però c’è stata quella bruttissima partita con il Cynthialbalonga in cui tutti ci siamo rimessi in discussione. L’idea del ‘mettiamo tutti in discussione’ è anche un’autocritica. – prosegue – Noi abbiamo impostato una squadra della quale siamo sicuri dei valori e di ambire a qualcosa di importante. Chiaro però che, dopo una prestazione come quella di Montegiorgio, non ci aspettavamo una partita come quella con il Cynthialbalonga. Quando si dice ‘siamo tutti in discussione’ vuol dire che valutiamo se c’è stato qualche errore e vediamo cosa migliorare. La prestazione contro il Chieti ha dato sicuramente una risposta molto positiva. Quando la squadra scende in campo a giocare con la mentalità giusta, i risultati arrivano”.

Una sconfitta pesante, dolorosa, arrivata soprattutto davanti al proprio pubblico. “Chiaramente dopo la sconfitta ci siamo sentiti con Cozzella e tutti gli altri. Il dolore di quella sconfitta è stata doppia perché è arrivata in casa, davanti a un tifo incredibile”.

Analizzata poi la posizione di Sante Alfonsi. Il Presidente infatti ribadisce come la posizione del tecnico non sia mai stata in dubbio. “La discussione non riguardava il cambiare Alfonsi o alcuni giocatori. Il Direttore ha avuto colloqui con tutti e mi sembra che, almeno fino a domenica scorsa con il Chieti, ci sia stata una reazione molto positiva. Adesso vediamo la partita con il Notaresco. Come dice sempre il Direttore, a noi interessa la prestazione, poi possiamo anche perdere sul campo ma dobbiamo perdere perché abbiamo giocato male o perché semplicemente l’avversario è stato più bravo. Però non possiamo entrare in campo e non giocare, questo no”.

L’infortunio di Diego Conson, operatosi nei giorni scorsi al setto nasale, ha costretto la società ha fare delle riflessioni. “La partita con il Cynthialbalonga ci ha portato un ulteriore grosso guaio – dichiara il Presidente – C’è stato questo infortunio di Diego e adesso stiamo monitorando la situazione. Venerdì avrà una visita che gli dovrebbe dare l’ok per poter iniziare almeno una prima parte atletica. Abbiamo già fissato un appuntamento la prossima settimana per costruire questa maschera in carbonio. A questo punto dobbiamo valutare perfettamente quante partite non potrà fare”.

Da monitorare anche la situazione di Andrea Zaffagnini che, al termine della gara con il Chieti, ha riportato una elongazione dell’adduttore. “Dobbiamo anche valutare bene anche le condizioni di Zaffagnini perciò vediamo, stiamo valutando. Abbiamo preso anche Mauthe che è un buon centrale Under. Però ecco, aspettiamo venerdì. Domenica Diego era a vedere la partita e penso che abbia sofferto più lui che qualsiasi altro giocatore che stava in campo”.

Altra questione che il Presidente analizza è quella legata al manto erboso, presentatosi in pessime condizioni nelle prime giornate di campionato: “Noi siamo stati allertati a luglio, quando abbiamo iniziato a parlare con l’amministrazione. Sia a noi che al Porto d’Ascoli hanno detto di stare tranquilli perché dal 21 agosto, giorno in cui il Porto d’Ascoli avrebbe fatto il suo esordio in Coppa Italia, il campo sarebbe stato pronto. Poi però ci abbiamo giocato e abbiamo visto le sue condizioni. Abbiamo fatto delle riunioni, sia noi che il Porto d’Ascoli, e abbiamo esposto praticamente le stesse problematiche. Diciamo che l’intervento fatto dal comune sta dando secondo me delle piccole migliore. Ricordiamo che andiamo verso l’inverno ma noi sicuramente, oltre questo non possiamo fare. Noi lì siamo ospiti ma non possiamo fare più di tanto. Mi dicono che ogni settimana sta migliorando, prendo atto di quello che mi dicono e andiamo avanti”.

Come nella passata stagione, il Porto d’Ascoli è stato inserito nel girone F di Serie D assieme alla Sambenedettese. “II rapporto con il Porto d’Ascoli, e quindi tra me e Vittorio Massi, è un rapporto come tanti altri. E un rapporto di convivialità, nel senso che si hanno determinate situazioni in comune. Quando in sala stampa ho dichiarato ‘il Porto d’Ascoli è nostro ospite’, l’ho detto a ragion veduta, anche perché lo stesso Massi dice sempre di essere lui ospite al Riviera. Loro hanno un centro sportivo, il Ciarrocchi, che hanno in gestione. Purtroppo non riescono a giocarci le partite in casa per problemi burocratici dunque loro sono ospitati al Riviera. In questo caso anche la Sambenedettese è ospite del Riviera delle Palme ma è ovvio che, tutto ciò che è al suo interno, quindi spogliatoi, panchine, sala stampa e tutto il resto che vedete, è brutto da dire ma è di proprietà della Sambenedettese e non del Comune. Piano piano ci stiamo affinando con il Porto d’Ascoli, abbiamo raggiunto l’accordo per fare i led insieme ma non solo. Dobbiamo convivere e si convive collaborando. E’ una collaborazione come tante: il Notaresco ha chiesto di giocare alle 18:30 e abbiamo accettato. O ancora, il Montegiorgio ci ha chiesto di giocare a Civitanova e abbiamo accettato. Sono situazioni che ci possono stare poi ovvio, se mi chiedi l’impossibile non si può collaborare”.

Aggiornamenti anche da Torre Angela, popoloso quartiere romano con il quale questa estate, il Presidente Renzi ha stretto un accordo per quanto riguarda il settore giovanile: “Come dico sempre, il brand ‘Sambenedettese’ è un brand che attira a livello nazionale. Settimana scorsa ho sentito i responsabili e mi hanno comunicato che hanno fatto sui 150/160 iscritti nella scuola calcio e sono praticamente pronte due squadre di agonistica. Adesso stanno vedendo se riescono a mettere in lista anche la terza squadra, ovvero la Juniores. Nel quartiere sono tutti molto contenti, sono tutti molto fiduciosi. Io ogni tanto, stando qui a Roma, ci passo a vedere. Noi adesso avremo due squadre che faranno Giovanissimi e Allevi, chiaramente provinciali perché la società ha la nuova matricola. Loro andranno sui vari campi di Roma con lo stemma e i colori della Sambenedettese . Io penso che sia la prima società, tra Dilettanti e Professionisti, che ha fuori regione squadre che hanno lo stesso nome. Quest’anno abbiamo cercato di organizzare al meglio. Chiaramente è il primo anno, può darsi che faremo qualche errore ma piano piano miglioreremo. Abbiamo aperto una scuola calcio, stiamo facendo le squadre agonistiche e siamo stati invitati al ‘7’ Trofeo AEMME CUP’ che è stato disputato a Pescara in cui erano presenti tante squadre professionistiche. Purtroppo i miei predecessori avevano, in qualche modo, abbandonato il settore giovanile o comunque sia, lo avevano sfruttato in altra maniera. Poi l’anno scorso è stato l’anno zero e quest’anno siano ripartiti. E’ chiaro che avere un buon settore giovanile è un interesse di tutti”.

In chiusura, il Presidente Roberto Renzi parla di quella che è la sua permanenza a San Benedetto. “Domenica scorsa, discutendo con il Presidente del Chieti, lui mi parlava delle pressioni che ci sono nel calcio. Allora io gli ho detto che stare un anno a San Benedetto è come passare cinque anni da un’altra parte, specialmente se poi si pensa alla situazione iniziale della passata stagione. Il calcio purtroppo vive di risultati e chiaramente, se vengono raggiunti, diventa tutto più semplice e tranquillo. Io accetto tutte le critiche se sono sportive e costruttive. Poi se ci sono le critiche ‘tanto per criticare’ vado avanti, ne ho sentite talmente tante che non mi metto a rispondere, non è mio interesse fare questo. Restare? Se la salute mi assiste, io a San Benedetto ci rimango finche ho la forza di rimanere. Allo stesso tempo però, devono esserci i risultati perché purtroppo noi siamo collegati a questo, non è che possiamo fare altro. Poi uno può trovare un giusto equilibrio però ecco, noi adesso abbiamo una sola prerogativa, ed è quella  di tornare nel professionismo e poi vedere cosa possiamo mettere a bilancio”.