ASCOLI PICENO. Quantità e qualità in mezzo al campo. Matteo d’Alessandro, ex centrocampista del Porto d’Ascoli, a luglio ha firmato con l’Atletico Ascoli. “Una società piccola, ma allo stesso tempo seria e organizzata”. Domenica 3 settembre, dalle 18:00, i bianconeri affronteranno la Sambenedettese di Vittorio Massi. “Non lo considero un derby, arriviamo al Riviera delle Palme con tanto rispetto”.
La scelta Atletico Ascoli e la gara di Coppa Italia. “Sono contento della mia decisione, volevo mantenere la categoria – dice il 34enne – . La partita di domenica? Non la considero un derby. Quello che definirei tale è tra Sambenedettese e Ascoli. E lo dico io che sono di Sondrio”. Matteo infatti, sorridendo afferma di essere “un sondriese trapiantato nelle Marche, innamorato di questa regione”.
La Sambenedettese ha deciso di confermare solo cinque giocatori del vecchio Porto d’Ascoli e tra questi non c’era il nome di Matteo. “Mi sono lasciato in buoni rapporti con la società e i ragazzi rimasti: da Nazareno Battista ad Alessandro Evangelisti. Non sono stato confermato nel progetto, ma ciò non significa che, in automatico, venga meno la stima nei confronti degli addetti ai lavori. Massi? Una brava persona, voglio bene a lui e alla famiglia”. Tanti abbonati e non solo. La città ha risposto presente al progetto del Presidente. “Non sono sorpreso che la gente di San Benedetto abbia sposato in pieno l’entusiasmo di Massi”.
Quindi l’Atletico Ascoli. La formazione bianconera si appresta a giocare la prima storica stagione in Serie D. “Siamo una matricola, una ‘Cenerentola’. Questa realtà, per certi versi, ricorda il mio primo Porto d’Ascoli. L’obiettivo? Cercare di mantenere la categoria”. Sergio Pirozzi, allenatore dei bianconeri, vede in Matteo uno dei punti cardine. “Sono tra i più esperti, ho il dovere di aiutare i più giovani. Anzi, questo è uno dei motivi che mi ha spinto ad accettare il progetto – dice il centrocampista – . La società mi ha definitivo come il giocatore più rappresentativo, avevo il dovere di assumermi questo compito”. Le giovanili del Genoa, le tante presenze tra Serie B e C e le altrettante prestigiose maglie indossate: Matteo D’Alessandro si appresta a diventare il faro dell’Atletico Ascoli. “Capita che i ragazzi mi chiedano un consiglio o un semplice ‘come è giocare a San Siro’ – in riferimento alla gara di Coppa Italia tra Milan e Reggina del 2012, in cui Matteo era in campo con i granata – . Sono domande che fanno piacere. Sento la stima da parte di tutto l’ambiente e la responsabilità nei confronti del club”.