di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La Sambenedettese ha da poco archiviato l’ennesimo campionato turbolento. “Sono sempre le stesse situazioni che viviamo da tempo”. A parlare è Cristian Pazzi, storico attaccante rossoblu. “San Benedetto sembra una calamita che attira certi personaggi. Faccio fatica a comprendere come certe persone possano avere in mano una società di calcio”. Quello da poco concluso, è stato il secondo campionato della gestione Renzi. Per questa stagione, la città si è dovuta accontentare di un misero settimo posto. Coadiuvato dai tanti interrogativi che aleggiano in casa Samb. “Una situazione come quella attuale non c’è mai stata. In passato c’era gente di fuori che si è appropriata della Samb per fare i propri affari. Ma la situazione attuale è davvero inspiegabile. Chi deve vigilare su queste cose è bene che si faccia qualche domanda. Se la deve fare anche la gente di San Benedetto”. Interrogativi che non sono del tutto nuovi per l’ex Samb. “Già questa estate io non avevo grande fiducia. Mi sembrava una dinamica già vista in passato. Mi sembrava già tutto scritto. Non speravo in questo finale, ma questi movimenti non mi ispiravano fiducia”.
La città di San Benedetto del Tronto è stanca. Vuole una soluzione. Quale può essere? “Sarò schietto – afferma Pazzi – .Massi mi piace molto. E’ una persona in gamba. Quello che ha fatto con il Porto d’Ascoli è sotto gli occhi di tutti. E sicuramente è una persona del posto. Ma secondo me siamo un po’ indietro. Penso al Sudtirol ad esempio, composto da trenta soci circa. Se c’è una sola persona, che in futuro può non avere più stimoli o incorrere in difficoltà, come si risolve la situazione? Bisogna andare oltre l’idea di una sola persona che governa tutto – prosegue – .Serve più consapevolezza e responsabilità. Ripeto. Massi per me ha fatto benissimo, il Porto d’Ascoli è un fiore all’occhiello. Però preferirei vederlo dentro ad un progetto più grande. Secondo me c’è bisogno di tante componenti. Con lui siamo in buone mani, ma per pensare in grande c’è bisogno di ampliare il progetto. San Benedetto sarebbe bella rivederla in altre categorie, magari anche oltre la Serie C”.