di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenica 15 gennaio, allo stadio “Bruno Abbatini” di Genzano Di Roma, la Sambenedettese sarà impegnata nel difficile match contro la Cynthialbalonga. A raccontare la sfida, ai microfoni de “La Nuova Riviera”, c’è uno dei protagonisti del match: l’ex rossoblu Davide Buono.
Sarà una gara equilibrata, visti anche i soli tre punti che separano le due squadre. Allo stesso modo però, osservando la posizione in classifica di ambedue le compagini, ci si potrà aspettare una partita senza troppe pressioni. “Sarà una gara divertente e bella da vedere. – esordisce il centrocampista classe ‘91 – E’ anche vero che non ci sarà la pressione del risultato. Le ambizioni di tutte e due le squadre erano altre ad inizio stagione ma purtroppo, per varie problematiche, abbiamo deluso le aspettative. Sia noi che, probabilmente, loro”.
Il primo posto, oggi saldamente occupato dal Pineto a quota 43, è molto distante. “Forse se la può giocare la Vigor Senigallia che sta facendo molto bene ed è a -7 dagli abruzzesi. Per loro il campionato credo sia aperto. Per Cynthialbalonga e Sambenedettese, invece, penso che purtroppo sia andato”.
Restando in casa Samb, lo scorso anno un ruolo cruciale lo ha avuto l’allenatore Sante Alfonsi. “Mister? Ci siamo salutati prima e dopo la gara di andata. E’ una persona per bene, massima stima e rispetto nei suoi confronti. – Un gruppo, quello creatosi lo scorso anno, con il quale Davide è ancora legato – Ho anche salutato il Presidente. Con diversi ragazzi sono rimasto in contatto, si era creato un bel rapporto”.
Lo scorso anno era arrivato a metà stagione e, ad oggi, Buono non esclude un suo eventuale ritorno. “Accettare un ritorno? Dicessi di no, direi una bugia. Dire ‘no’ ad una piazza come quella di San Benedetto, vuol dire smettere di giocare a calcio. Io invece ho ancora voglia. Purtroppo sento le notizie in giro, mi dispiace tanto anche perché basterebbe poco per fare bene. La dimostrazione l’abbiamo data lo scorso anno. – Seconda parte di stagione scorsa favolosa, condita dalla vittoria dei playoff – E’ bastato migliorare di poco e i risultati son venuti da soli. C’erano entusiasmo giusto e ampi margini di miglioramento. Bastano le persone giuste al posto giusto”.
Menzionati, in chiusura, quelli che sono stati i motivi in merito all’addio della scorsa estate. “Il Presidente mi ha sempre manifestato stima, sia in campo che fuori. Magari non mi aspettavo di andar via, però non ci sono rimasto male. La società è giusto che faccia le proprie scelte. Il calcio è pieno di giocatori che possono fare al caso della Sambenedettese, l’addio non bisogna viverlo come un rimorso. – conclude – A dir la verità, se non avessimo vinto noi il campionato, speravo che a trionfare sarebbe stata la Sambenedettese. Non c’entra niente con questa categoria, è un peccato che squadre del genere militino nella quarta serie”.