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Samb, l’ex Bruno Ranieri: “Meglio che Renzi lasci. Credo in Massi e Rapullino”

La bandiera rossoblu: "La presenza di due squadre? Non la ritengo opportuna. Ai giocatori deve essere fatto un plauso"
Pubblicato il 26 Aprile 2023

di Davide Balestra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La Sambenedettese, per un motivo o per un altro, ti resta nel cuore. “Se Renzi non vuole il bene di questi colori, è meglio che la lasci a dirigenti del posto. A dirigenti che amano la Samb”. A parlare è Bruno Ranieri, bandiera di quella Sambenedettese anni ’80 che all’epoca militava in Serie B.

Ranieri, così come tanti suoi colleghi, una volta appese le scarpette al chiodo ha deciso di stabilirsi a San Benedetto del Tronto. Chi meglio di lui, quindi, può fare il punto dell’attuale situazione. “Con tutte le vicissitudini che ci sono state, la salvezza era l’obiettivo minimo che si poteva auspicare. Adesso bisogna vedere le intenzioni di Renzi”. Gli scenari plausibili sono tanti. Tra questi, forse più inusuale, è quello di due squadre. La Sambenedettese di Roberto Renzi e quella di Vittorio Massi, attuale Presidente del Porto d’Ascoli che a tempo debito ha reso note le sue intenzioni. “Due Samb? Non lo ritengo opportuno – afferma Ranieri –. Piuttosto credo sia meglio che Renzi lasci. Una squadra di calcio ha bisogno di stabilità, societaria e non. Questo non l’ho visto. Spero in Massi e Rapullino –  prosegue – . Il primo si è dimostrato una persona affidabile. Il secondo ha già fatto da sponsor, ha salvato il settore giovanile e ha comprato l’Area Brancadoro. Sembra dare vita ad ogni cosa che tocca, speriamo lo faccia anche con la Samb (ride, ndr). Noi ex siamo attaccati ai colori rossoblu, vedere questa situazione ci rende tristi”.

Tra incertezza e contestazione, i giocatori dell’attuale Sambenedettese decidono di portare al termine il campionato. Tanti l’hanno definita una scelta saggia, altri completamente sbagliata. “Io credo che un plauso ai giocatori vada fatto. Vivono una situazione difficile, con famiglie a carico e rimborsi spesa arretrati, E’ una situazione difficile. Io sono sempre dalla parte del giocatore, però mi rendo conto di tutte le varie dinamiche”.

La città è sempre stata vicina alla squadra. Quest’anno però, le cose sono cambiate. A partire dalla gara con il Porto d’Ascoli, la tifoseria ha deciso di disertare il Riviera delle Palme e le gare in trasferta.“La tifoseria ha tutte le ragioni del mondo. In una squadra di calcio ci sono tifosi, la città, i giocatori e la società. È un connubio che deve remare dalla stessa parte. Poi è normale che ci possono essere contestazioni”. Ecco quindi un parallelismo con il suo passato. “Da calciatore, i tifosi potevano criticarmi per una partita fatta male. Ma non hanno mai contestato il mio impegno e amore nei confronti della maglia. Nel calcio passano dirigenti e calciatori. Passano tutti. Ma la squadra rimane alla città. Ora bisogna andare tutti nella stessa direzione. Il campionato è finito, bisogna vedere quello che succederà. Ognuno trarrà le proprie conclusioni. I tifosi sono stanchi, la Sambenedettese ha vissuto per anni la Serie B. Come può essere che si è arrivati a tutto questo?”. È l’interrogativo che si pone Bruno Ranieri e – probabilmente – l’intera città di San Benedetto del Tronto.