Sarà la stessa Covisoc a valutare il ricorso presentato dalla Sambenedettese contro la bocciatura decretata nei giorni scorsi sempre dalla Covisoc. Una sorta di paradosso ormai tipico del mondo del calcio. Il termine ultimo per la presentazione del ricorso è fissato alle 19 di questo pomeriggio e i precedenti non sono incoraggianti per la società presieduta dal presidente Renzi. L’organo di controllo, negli ultimi anni, ha rivisto le proprie decisioni soltanto in due occasioni.
Al centro della bocciatura ci sono quei 370mila euro di contributi pagati attraverso modalità che, evidentemente, non hanno convinto la Covisoc. Il pagamento è stato effettuato da Renzi secondo le leggi dello Stato ma nel calcio le cose sono diverse e quello che viene accettato nel mondo imprenditoriale in generale non sempre risulta essere regolare quando ci sono di mezzo gli organi federali.
Va detto infatti che il debito totale, per quanto riguarda i contributi previdenziali non versati durante la gestione Serafino, ammontava a 500mila euro. Di questi 130 mila sono stati versati interamente mentre la cifra restante (370mila euro appunto) sono stati destinati alla rateizzazione. Rateizzazione che però non è contemplata nel regolamento della Covisoc.
Il presidente rossoblu ostenta sicurezza e l’augurio è che la sua strategia possa portare ad un lieto epilogo di tutta questa vicenda. Anche se occorre capire come farà la Samb a convincere la Covisoc a tornare sui propri passi. Anche perché se pure la società rossoblu dovesse decidere di pagare non è detto che la situazione potrebbe sbloccarsi visto che le nuove regole non ammettono pagamenti effettuati in ritardo. La decisione della Covisoc, ad ogni buon conto, sarà ufficializzata giovedì.
Insomma l’ennesimo colpo di scena legato a situazioni pregresse, legate alla fallimentare gestione di Domenico Serafino, all’epoca socio del coreano Kim Dae Jung.
