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Samb, Bontà fermato dalla febbre. La denuncia del Roma City: “Insulti alle donne presenti in tribuna”

Contro la Vigor Senigallia mancherà lo squalificato Barberini mentre tornerà Scimia. Possibile esordio per il 18enne Tourè
Pubblicato il 18 Dicembre 2023

di Davide Balestra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO.  Maurizio Lauro e la sua Samb ora pensano alla gara contro la Vigor Senigallia, una sfida che dirà tanto sul prosieguo della stagione. I rossoblu, tornati subito a lavoro, dovranno fare a meno del diffidato Christian Barberini. Torna invece Luca Scimia, che ha scontato il turno di squalifica e sarà a disposizione di Lauro. A tale proposito, è tempo di pensare alla formazione.

Oggi riposo precauzionale per Karim Cardoni e Danilo Alessandro, domani (19 dicembre) saranno regolarmente in campo per la rifinitura. Non è da escludere che l’allenatore possa far esordire il 18enne Moussà Toure, già in panchina contro il Roma City. Solo rimandato, invece, l’arrivo di Francesco Bontà. L’ex centrocampista del Gubbio è stato fermato dalla febbre.

Si attende il verdetto del Giudice Sportivo, infine, per conoscere l’entità della squalifica di Marco Mancinelli, il vice allenatore che a Riano ha rimediato un cartellino rosso.

Intanto da Riano il Roma City recrimina su episodi “di maleducazioni” al termine del match di sabato pomeriggio contro la Sambenedettese. “L’accaduto – affermano dalla società laziale – è particolarmente grave in quanto denota l’ipocrisia, la maleducazione e la falsità di certi sedicenti uomini e incoerenti dirigenti sportivi. Una settimana fa, infatti, si tingevano di rosso il viso contro i femminicidi, manifestando per contrastare questi orribili delitti di genere che insanguinano le cronache del nostro Paese come di nessun altro ormai quotidianamente. Peccato, però, che alla prima occasione, dopo una partita di calcio, appena pochi giorni dopo, gli stessi personaggi non hanno esitato un attimo a insultare, con frasi irripetibili e volgari, le donne presenti al Riano Athletic Center soltanto perché erano allo stadio a tifare per i loro fidanzati, per i loro figli e per i loro mariti”.

“Comportamenti che noi vogliamo stigmatizzare e denunciare perché non degni di uomini veri. Ma diamo anche un consiglio accorato a costoro: tornando nelle loro case, dovrebbero riferire alle loro mogli, alle loro madri e alle loro figlie dei propri irresponsabili atteggiamenti. Vergognandosi di tanta maleducazione e di tanta ipocrisia che nulla hanno a che vedere con i valori autentici dello sport e della vita umana”.