SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Metà squadra della Samb, l’altra metà dell’Ascoli. 13 maggio 1965, tre mesi dopo la disgrazia al Ballarin che causò la morte del portiere bianconero Roberto Strulli. Per onorare la memoria del calciatore e stemperare le tensioni seguite a quella e ad altre vicende, le due squadre decisero di intraprendere insieme un’iniziativa: quella di fondersi, per un giorno, e dare vita ad una sola squadra che quel giorno, era un giovedì, scese in campo al Del Duca contro la Fiorentina, la squadra del cuore del portiere che trovò la morte dopo un fortuito scontro di gioco con l’attaccante rossoblù, e suo amico, Alfiero Caposciutti (CLICCA QUI).
“Le due società – ricorda il capitano della Samb di allora, Paolo Beni – si misero d’accordo per organizzare quella giornata. Fu coinvolta la Fiorentina che accettò di venire ad Ascoli per quella iniziativa. Sugli spalti c’erano tifosi da entrambe le città, sia da San Benedetto che, ovviamente, da Ascoli. Tutto si svolse in un clima di correttezza e amicizia. Che io ricordi credo che quella sia stata l’unica volta che ho giocato al Del Duca senza che accadesse nulla”.
La formazione mista era composta, per quanto riguarda l’Ascoli Calcio, da Ernesto Ferraro, Franco Beccaccioli, Carlo Mazzone, Marino Rossetti, Franco Masetto, Adelmo Capelli e Roberto Ghelli. In rappresentanza della Samb, in campo scesero invece Abramo Pagani, Paolo Beni, Renato Olivieri, e Sandro Minto.
Per la cronaca vinse la Fiorentina 4-1. Alla formazione composta da bianconeri e rossoblù, e più precisamente all’ascolano Capelli, l’onore di segnare nella rete difesa da un certo Ricky Albertosi.