di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Non poteva andare meglio”. Esordisce così Luca Di Loreto, il sambenedettese diventato campione italiano dei Supermedi. Il 26enne, al termine di uno splendido incontro, si è imposto per verdetto unanime (96-93 per tutti e tre i giudici, ndr) sul genovese Ervis Lala. Un amico, oltre che leale avversario. “Negli anni ci siamo sempre sentiti. Anche quando vinsi a Copenaghen, sui social condivise un video di me che esultato. Abbiamo un bel rapporto. Che nel tempo è andato migliorando”.
I due, infatti, si erano già affrontati due anni prima in un match ordinario. In quell’occasione vinse Ervis. Ma al termine dell’incontro dissero. “Ci riaffronteremo. Ma lo faremo per il titolo italiano”. E così fu.
Di Loreto ha vinto dopo 10 riprese. Ma c’era comunque una piccola preoccupazione. “Gareggiando fuori casa, avevo timore di alcune scelte arbitrali”. Ovvero. “Avendo assistito a sfavori arbitrati nel pugilato, ammetto di aver ‘pensato al peggio’. Ma il vantaggio è stato largo e il verdetto è stato unanime”. Ma al di là del successo personale, Luca entra di diritto nella storia di San Benedetto. L’atleta, infatti, ha riportato in città il titolo di campione dei Supermedi dopo quasi dieci anni. L’ultima volta, nel 2015, fu Roberto Bassi l’autore di tale impresa. “Sono contento di averlo riportato qui. Lo definirei come un passaggio di testimone. Ora però, guardo al futuro”.
Piani futuri
Tanti piani. Ma restiamo ancora a ‘La Fiumara RDS Arena di Genova’, area che ha ospitato il match per il titolo Italiano Supermedi tra Lala e Di Loreto. Ad assistere all’incontro c’erano tante persone. Ma lo sguardo, Luca, lo lancia a suo papà Carlo. “Lo dedico a lui”. Nemmeno il tempo di finire la domanda. Il 26enne è convinto della risposta. “Ha investito tanto su di me. Ci ha creduto parecchio. Ma non era troppo convinto. Mi diceva ‘tanto vai a perdé'”. E invece. “L’ho visto sorridere. Quando l’ho visto felice ero molto contento. La dedica va a lui e al mio allenatore, Roberto Ruffini. Se lo stramerita, era la ciliegina sulla torta di cui avevamo bisogno”. E il futuro passa anche da San Benedetto. “Voglio difendere la cintura almeno una volta. Poi vado avanti. Punto a un titolo europeo. Non voglio restare fossilizzato sul titolo italiano. Questo deve essere un primo passo, un punto di partenza. Nel dettaglio? Ora stiamo ‘buttando giù’ delle idee. Vorrei fare la prima difesa volontaria a giungo, o magari più in là”.
Di Loreto, a Genova, non era l’unico sambenedettese. Tommaso Valle, infatti, ha dato una mano nell’organizzazione dell’evento. “C’erano sulle 1.500 persone a vedere l’incontro. È stato un grande evento in una location altrettanto ampia. Vedere un titolo italiano arrivare nella propria città, credo che sia una grande soddisfazione”. Valle cita quel primo incontro andato in scena tra Di Loreto e Lala. “Avendo vinto una volta a testa, ora è necessario il terzo match per la bella” dice scherzando.