“Sono molto felice, per me è davvero una grande soddisfazione”. Parola di Lorenzo Di Iorio, che ha ritirato a Peschiera del Garda il premio alla carriera dall’associazione nazionale dei preparatori dei portieri.
“Gli iscritti all’associazione degli allenatori dei portieri sono tantissimi, quindi essere stato nominato mi ha fatto molto piacere”, dice Di Iorio”. Raduna tante persone e si è giudicati da loro. Sono stato uno dei primi relatori quando fu fondata nel 2008. Fino a pochissimo tempo fa si capiva poco della tecnica del portiere, invece io ho creato un percorso formativo secondo me molto bello. Anche in virtù di questa esperienza mi hanno premiato”.
Nato a San Benedetto nel 1954, Di Iorio ha allenato gli estremi difensori di numerose squadre, italiane e non. Gran parte della sua carriera l’ha condivisa con Francesco Guidolin, che ha affiancato al Bologna, al Parma, all’Udinese, al Palermo e al Monaco.

“Lo conobbi nel 1992 a Ravenna. Vincemmo assieme la C1. Si creò questo legame, personale e di conoscenze tecniche. Da lì, quando ha potuto mi ha portato sempre con sé, abbiamo fatto sedici anni insieme”.
Tanti i portieri allenati, con alcune intuizioni importanti. “Vincemmo la C2 col Ravenna, a quel punto la società mi chiese di andare ad osservare un portiere che potesse essere idoneo alla C1. Scelsi Francesco Toldo, allora un semi-sconosciuto. Vincemmo il campionato e lui fu titolare con l’Under 21, con la sua riserva che era Visi. Ci misi la faccia, ebbi coraggio. Fu un bel biglietto da visita”.