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Porto d’Ascoli, il bilancio del dg Traini: “Soddisfatti, ma quest’anno potevamo e dovevamo fare meglio”

Il Direttore Generale: “La società si aspettava un altro risultato. Futuro? In attesa di sviluppi”
Pubblicato il 23 Maggio 2023

di Davide Balestra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A due settimane dal termine della Regular Season, il Direttore Generale del Porto d’Ascoli, Pierluigi Traini, traccia un bilancio sul campionato da poco concluso. “Come società siamo abbastanza soddisfatti per la stagione disputata – esordisce il Direttore – ,ma anche tanto rammaricati per il risultato finale”. Gli ‘orange’, guidati in panchina da Davide Ciampelli, hanno chiuso la stagione al nono posto in classifica. “Siamo partiti con tutte le buone premesse per disputare il nostro secondo anno in Serie D, cercando di migliorare il campionato precedente con un piazzamento migliore. Per fare ciò abbiamo allestito un organico di un certo spessore, e chiaramente ci si aspettava un risultato più a adeguato”.

“La società, a cominciare dal Presidente Massi, con sacrificio maggiore rispetto alla prima stagione, ha predisposto tutto il necessario a livello di organizzazione e progetto tecnico, per ottenere un risultato migliore – afferma Traini – . Sapevamo che ripetersi non era facile, ed infatti abbiamo programmato il tutto nel miglior modo possibile, per ricavarci un ruolo più da protagonisti con entusiasmo ed una organizzazione non da squadra di quartiere, quale siamo, ma da vera squadra professionista”.

Come ribadito dal Direttore Generale, quella che spesso viene definita una semplice ‘squadra di quartiere’ aveva altri obiettivi. “Quest’estate ci siamo prefissati di mettere a disposizione un organico all’avanguardia con più giocatori per ogni ruolo, ma la gestione di tutte le risorse, forse, non è stato ottimale. Visto l’andamento dell’intero campionato, che è stato combattuto fino alla fine, con nessuna squadra che si è imposta rispetto alle altre forze, con più attenzione e applicazione si poteva e doveva fare meglio”.

Da Testa fino a Napolano, passando per Zoboletti, Rovinelli e Verdesi. “Ci siamo preoccupati di non avere carenze di organico come l’anno scorso che siamo arrivati a fine campionato molto corti. Penso che avere una rosa composta da sette attaccanti, otto centrocampisti, altrettanti difensori e tre portieri non sia da poco. E’ vero che siamo stati una delle migliori difese, ma purtroppo siamo stati anche uno dei peggiori attacchi, e nel calcio i tre punti della vittoria fanno la differenza. Se non fai gol non si vincono le partite. E sotto questo aspetto, quest’anno, siamo stati deficitari – ammette Traini, che prosegue –. Se andiamo ad analizzare il cammino, posso dire che la squadra ha retto benissimo in quelle partite con le squadre che alla fine sono arrivate in alto, ma purtroppo ha steccato con quelle di livello tecnico inferiore, e questo è stato un punto debole che, chi vuole ricavarsi un ruolo importante, non può permettersi. Sotto il punto di vista della gestione, forse, non è andata come doveva andare”.

“Il rammarico è evidente, in quanto l’entusiasmo che tutta la società ha messo in campo, con notevoli sforzi economici e morali, meritava soddisfazioni più rilevanti. Ma ora non abbassiamo la guardia e siamo pronti per ripartire con rinnovato entusiasmo per obiettivi futuri, sempre in linea con la nostra filosofia di calcio”

Il futuro è proprio dietro l’angolo. E se da una parte c’è un Roberto Renzi pronto a vendere la sua Sambenedettese, dall’altra c’è Vittorio Massi, pronto da tempo con il suo progetto fatto di gente del posto. “Il Presidente è dispiaciuto per quanto riguarda la sua squalifica. Abbiamo posto il reclamo ma non è stata accetta. Dovrà, a malincuore, attendere il prossimo 2 luglio per rilasciare dichiarazioni. Ma ciò non vuol dire che non stiamo lavorando. Anzi”. Poco più di una settimana al mese di giugno. Un mese, forse, decisivo per le sorti della Samb. Ma non solo. “Noi ci guardiamo intorno. – confessa Traini – . Vediamo le mosse da poter fare. Questo gruppo di lavoro sicuramente farà, come fatto gli ultimi anni, dei passi decisi e corretti per fare più calcio come si deve. Vediamo gli sviluppi di quello che succede a San Benedetto del Tronto. Abbiamo già detto che siamo pronti a dare una mano alla città. Vediamo quello che possiamo continuare a fare nel migliore dei modi. La mia posizione? Rimarrò ancora qui, in questo gruppo di lavoro come Direttore Generale. Ci saranno eventuali innesti che verranno a darci una mano. Più avanti sapremo come saremo composti”.