di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La scorsa estate mi ha chiamato il mister e ho detto di essere a disposizione per tornare”. Vittorio Esposito è sereno quando racconta questo retroscena ai microfoni della ‘Nuova Riviera’. Il classe ’88, oggi impegnato con la casacca del Matese, sarà l’ex designato per la sfida con la Sambenedettese, in programma domenica 16 aprile allo stadio Pasqualino Ferrante di Piedimonte Matese. Calcio d’inizio alle ore 15:00.
‘La classe non è acqua’ recita una famosa espressione. Ed è forse questa a rispecchiare meglio tutto il talento di Vittorio Esposito che ancora oggi, nonostante gli acciacchi fisici, continua ad essere decisivo. “A Chieti ho fatto bene, ma anche a Matelica. Una delle migliori stagioni le ho disputate a Campobasso, dove ho realizzato undici gol e diciassette assist. Qui a Matese, per il momento, ho undici gol ma a livello personale non sono completamente soddisfatto. A causa di un infortunio ho saltato diverse partite – prosegue – .In campo non faccio fatica, magari per recuperare da qualche acciacco si. Mi devo gestire di più. Samb? Tornerei subito. Vi spiego il mancato ritorno”.
Ecco quindi la Samb e Vittorio Esposito, un ‘secondo’ matrimonio che però, non si è mai fatto. “Ad inizio anno mi ha chiamato il mister e ho detto di essere a disposizione per tornare. Nei giorni successivi però, ho saputo che era arrivato Emili, ragazzo che gioca nel mio stesso ruolo. Arrivare a stagione in corso? Impossibile – afferma il numero dieci – .In estate ho dato la mia disponibilità a tornare ma poi non si è fatto nulla”.
Come anticipato, domenica Esposito sarà l’ex di turno. “La Samb è a quattro punti dai playout, mi aspetto una grande partita. Il nostro campo è difficile, chiunque è venuto ha fatto fatica. Con un eventuale vittoria credo che allontanerebbero di molto l’incubo retrocessione, farebbero davvero un bel miracolo. La stessa situazione che vivono loro mi è capitata anche da altre parti, li posso capire”.
Andando a sfogliare l’album dei ricordi del numero dieci, la ‘sua’ Sambenedettese è senza dubbio rimasta impressa nella mente di tutti i tifosi. “La C con la Samb? Avevamo uno squadrone. E l’obiettivo iniziale non era neanche quello di vincere il campionato. C’era Valente che oggi è in Serie B, Rapisarda ha vinto la D con il Catania. Ma anche Miracoli, Stanco e Di Massimo. In difesa Miceli e Tomi. Insomma, eravamo una squadra davvero molto forte”. Sono passati appena cinque anni da quel famoso Sambenedettese-Cosenza, sfida playoff di Serie C che Esposito ha vissuto in prima persona. Dall’emozione del Riviera delle Palme fino alla situazione attuale. “Io credo che in Serie D, in uno stadio come il Riviera delle Palme, mi sarei potuto divertire (ride, ndr). Ogni volta che uscivo dal campo, anche da avversario, i tifosi mi applaudivano. Loro mi vogliono ancora bene – e ancora – quello stadio è pazzesco, ma capisco anche che per i più giovani, vedere tutte quelle persone può mettere qualche pressione in più. Non è facile, ci vogliono i giocatori giusti”.
Oggi la Sambenedettese naviga in un mare burrascoso: tra rimborsi spesa arretrati e una situazione in classifica totalmente inaspettata. “Vedere la Samb in questa situazione non mi mette tristezza, ma rabbia. La Samb non si merita tutto ciò. Un presidente, vedendo l’amore di questa piazza nei confronti della squadra, solo con i soldi dei biglietti si potrebbe pagare l’intero campionato – conclude – .Io spero si aggiusti tutto. Ma al di là di me, la Sambenedettese non può fare la Serie D. O per lo meno, non può farla agli ultimi posti della classifica”.