di Davide Balestra
L’AQUILA. “L’Aquila, giochiamoci questa finale”. La voce è quella di Simone Perotti, attuale direttore sportivo de L’Aquila che domenica 19 alle 16, al ‘Gran Sasso D’Italia’, ritroverà la Samb. “Sono stato cinque anni a San Benedetto del Tronto, non sono pochi” dice sorridendo. “La formazione di Marco Mancinelli, in questo momento, credo sia leggermente favorita. Grazie all’allenatore, la squadra ha ritrovato parecchie certezze. Ci sono alcuni giocatori che mi hanno impressionato. Un nome? Penso a Senigagliesi. Ma anche Pietropaolo e Cardoni, che conosco molto bene avendoli avuti nel mio settore giovanile ai tempi della Samb. Sono due under importanti”. Menzione anche per l’allenatore Ottavio Palladini, sempre più in ottica Samb: “Il suo ritorno può essere una decisione giusta”.
Prima di pensare alla prossima stagione, c’è una finale playoff da giocare. “Sarà il capitolo conclusivo di un’annata importante, per ambedue le squadre. Ovviamente – dice Perotti – entrambe meritano ben altri palcoscenici. Hanno un pubblico da Serie B”. Nella formazione di Roberto Cappellacci, tutta l’attenzione è rivolta alle condizioni di Pablo Banegas, uscito anzitempo durante la semifinale playoff contro il Roma City. L’attaccante – che nell’arco della stagione 2023/24 ha realizzato 18 gol in 35 presenze – dovrebbe comunque essere in campo. “Gli infortuni hanno penalizzato il nostro finale di stagione” dice Perotti. Potrebbe recuperare Gianfranco Giuliodori, mentre Maicol Origlio non dovrebbe farcela. “La squadra è stata protagonista di una grande ricorsa. C’è un po’ di stanchezza sotto l’aspetto fisico e mentale. Roma City? Abbiamo giocato 80′ molto buoni. Poi ci siamo fatti riprendere come dei ‘polli’ “.
Capitolo Palladini
‘Al cuore non si comanda’ ci diceva Ottavio Palladini qualche giorno fa. E chi, meglio di Simone Perotti, può raccontare l’allenatore. “Lui è una grande persona. Ha dei valori importanti ed è un ottimo allenatore. Ottavio – dice il DS – ha tirato fuori il meglio di sé quando ha allenato la Samb”. Dalla vittoria di Recanati al successo nella stagione 2015/16, proprio con Perotti in società. “Io e gli altri indicammo Ottavio come l’uomo giusto per vincere. Credo sia una bandiera, un simbolo della Samb. Non posso che avere parole di elogio per una persona con cui ho lavorato e che ho sempre stimato”.