Jannik Sinner e la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) hanno trovato un accordo sulla sanzione che il tennista italiano dovrà scontare dopo il caso legato al clostebol, la sostanza proibita riscontrata nei suoi test. L’intesa comporta il ritiro del ricorso presentato dalla WADA al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), eliminando così la necessità dell’udienza prevista per il 16 e 17 aprile.
Il periodo di sospensione durerà dal 9 febbraio al 4 maggio, con la possibilità di riprendere gli allenamenti dal 13 aprile. Questo significa che Sinner salterà quattro Masters 1000, quelli di Indian Wells, Miami, Monte-Carlo e Madrid, ma potrebbe fare il suo rientro in occasione degli Internazionali d’Italia, al via il 7 maggio.
La WADA ha accettato la spiegazione di Sinner riguardo all’assunzione involontaria della sostanza, avvenuta senza alcuna intenzione di migliorare le prestazioni sportive e a causa della negligenza di alcuni membri del suo entourage. Tuttavia, secondo il regolamento antidoping, un atleta è ritenuto responsabile per l’operato del proprio staff, motivo per cui è stata applicata la sospensione di tre mesi.
Nonostante il ricorso iniziale, la WADA ha ritenuto equo e proporzionato risolvere il caso con un lodo consensuale, evitando ulteriori procedimenti legali. La decisione di non richiedere l’annullamento di ulteriori risultati, oltre a quelli già invalidati dal primo verdetto, è stata accolta anche dalla Federazione Internazionale di Tennis e dall’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis.
Il caso può dunque dirsi chiuso, con Sinner che, dopo lo stop forzato, potrà tornare sul circuito in vista della stagione sulla terra battuta europea.