di Davide Balestra
GIULIANOVA – Il portiere modero deve avere l’atteggiamento giusto. E non solo. Deve essere propositivo ma anche coraggioso. E’ questo il diktat del sambenedettese Saverio Croci, preparatore dei portieri del Giulianova che assieme al suo portiere titolare – Pierpaolo Boccanera – si appresta a vivere il rush finale della stagione.
Anche quest’anno, il Giulianova è riuscito a condurre un campionato di vertice. “L’obiettivo era quello di migliorarsi rispetto allo scorso anno – spiega Saverio – ma sapevamo benissimo che davanti c’era una corazzata come L’Aquila che ha difatti vinto il campionato. Hanno investito un budget importante. Fino alla decima giornata siamo anche rimasti aggrappati a loro ma poi, con il passare delle partite, abbiamo perso il passo. Chiaramente non per colpa nostra, ma perché la rosa di Epifani è di livello superiore, piena di giocatori di livello. Ad oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo, qualificandoci ai playoff nazionali senza disputare la finale regionali. Questo testimonia che c’è stato un miglioramento rispetto all’anno scorso”.
Stagione scorsa che, per certi versi, ha delle similitudine con quella attuale. Un anno fa infatti, nella medesima categoria, c’era un’altra corazzata che oggi milita nel girone F di Serie D. “Prima c’era l’Avezzano – spiega Croci – .Noi eravamo una squadra giovane, con molti ragazzi che affrontavano un campionato di prima squadra per la prima volta. Nonostante questo non ci siamo abbattuti, anzi. La nostra stagione si è interrotta solamente ai playoff regionali, quando siamo usciti con L’Aquila”.
Da quando indossa la casacca giallorossa, Saverio Croci ha preso sotto la sua ala il talentuoso Pierpaolo Boccanera. “L’ho voluto fortemente al Giulianova – spiega il preparatore – .Nelle ultime tre stagioni aveva disputato solo 19 presenze, sicuramente non per colpa sua. Ho puntato su di lui anche per una rinascita personale, convincendolo difatti a venire al Giulianova. A venire in una piazza prestigiosa che vive di calcio. Lo scorso anno, con 19 porte inviolate, è stato il miglior portiere del girone. Quest’anno, medesimo discorso. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto con lui”.
Il ruolo del portiere è di vitale importanza in uno sport come il calcio. Quali sono, quindi, le caratteristiche richieste da Saverio? “La prima cosa che guardo è l’atteggiamento, se un portiere è propositivo. Se ha paura o se invece riesce a trasmettere sicurezza ai compagni. Queste sono le prime cose che osservo – prosegue – .La tecnica? Viene dopo. Le sue doti caratteriali, l’essere o meno leader. Per me questo conta davvero”.
Giulianova e non solo. “Una delle mie ultime esperienze le ho vissute a Notaresco in Serie D, dove abbiamo raggiunto i playoff. Siamo arrivati secondi dietro al Campobasso. Davvero un grande traguardo con mister Epifani in panchina. E’ un campionato che mi porto nel cuore. Futuro? Vediamo. Ad oggi non posso dire se resto a Giulianova. Dobbiamo aspettare la fine e poi tracceremo la linea. In seguito decideremo. A livello societario e staff mi sono trovato benissimo, per il futuro dobbiamo un attimo aspettare la fine della stagione e di lì decideremo”.
Anche se il lavoro lo porta spesso in Abruzzo, il sangue sambenedettese scorre nelle sue vene. “La Samb la porto nel cuore, quando ne parlo mi vengono i brividi. Mi dispiace vederla in questa situazione. Credo che la soluzione migliore la si possa individuare nella figura del presidente del Porto d’Ascoli Vittorio Massi, imprenditore di livello. Ha dimostrato, nell’ambito calcistico e non, di fare bene. Ha portato una realtà così piccola in Serie D. Programmazione giusta, con uno dei settori giovanili migliori della regione Marche. Se dovesse andare in porto questa ipotesi, credo che Massi potrebbe riportare la Sambenedettese tra i professionisti. Che d’altronde, è la categoria che merita – conclude – .Se hai una dirigenza del posto puoi lavorare bene, questo l’ho vissuto anche io a Giulianova”.