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Federazione Pugilistica Italiana, svolto il primo raduno giovanile. Presenti anche gli atleti sambenedettesi

L’eccellenza del pugilato giovanile italiano è stata chiamata ad allenarsi al Centro di Preparazione olimpica di Tirrenia sotto la direzione dei tecnici giovanili nazionali e del responsabile Domenico Virton
Pubblicato il 2 Novembre 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si è svolto il primo raduno nazionale giovanile per gli allievi della Federazione Pugilistica Italiana vincitori di gare regionali e nazionali. I giovani atleti marchigiani selezionati che hanno avuto la possibilità di partecipare a questo primo raduno formativo propedeutico alla formazione di futuri pugili sono: Maya Leurini dell’Accademia Pugilistica Sambenedettese 1923, Nasro-Allah Benhassan e Domenico Panichi della Pugilistica S22 sempre di San Benedetto, Loris D’Angelo dell’Ascoli Boxe e David Palombini della Canappa Boxing Club di Recanati. La squadra marchigiana è stata accompagnata con orgoglio dalla responsabile del settore giovanile Francesca Pignati e dal tecnico Walter Palombini e finanziata e supportata dal presidente del comitato Marche Luciano Romanella che, con grande lungimiranza, ha molto a cuore il settore giovanile. L’eccellenza del pugilato giovanile italiano è stata chiamata ad allenarsi al Centro di Preparazione olimpica di Tirrenia sotto la direzione dei tecnici giovanili nazionali e del responsabile Domenico Virton. «È stata un’esperienza altamente formativa, sia per i ragazzi che per noi tecnici – ha dichiarato la responsabile del settore Francesca Pignati -i ragazzini sono stati seguiti alla perfezione, valutati e ponderati uno ad uno sia dal lato atletico che da quello tecnico, con vari tipi di esercizi mirati alla resistenza, esplosività, equilibrio e alla precisione del gesto tecnico». Il presidente Romanella ricorda, invece, che ci saranno altri due raduni nazionali a cui la squadra marchigiana parteciperà «perché la nostra è una piccola e modesta regione nel panorama pugilistico nazionale, ma con grandi potenzialità e velleità».

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