ASCOLI PICENO. Alla vigilia della sfida contro l’Avezzano, l’allenatore dell’Atletico Ascoli, Simone Seccardini, presenta il match: “Abbiamo avuto il tempo di conoscerci in un settimana tipo e le risposte che ho avuto sono le stesse che mi hanno dato il primo giorno. Massima attenzione, disponibilità e condivisione. C’è stato uno scambio di feedback continuo che, con i rientri di quasi tutti gli effettivi, ci ha dato la possibilità di sviluppare vari scenari che sono i migliori per far emergere il collettivo. Siamo tutti sereni, tranquilli e fiduciosi che la settimana sia andata bene e che il lavoro pagherà. Il risultato finale di ogni gara (positivo o negativo che sia) non intaccherà quello che stiamo facendo giorno per giorno”.
Nell’ultimo turno è arrivata la prima vittoria interna ai danni del Tivoli: “A livello di categoria l’impatto è stato bello, come l’ho sempre immaginato da tifoso. Entrare in uno stadio come quello di Sora dove andavo a vedere la mia squadra del cuore è stato emozionante. Sono entrato in punta di piedi, con il rispetto di chi realizza un sogno. A livello emotivo ho provato gratificazione, piacere e la voglia di sottolineare questo che è un punto di partenza ma con in testa tutti i sacrifici fatti per arrivarci. A livello calcistico non vengono ammesse leggerezze: tutti gli episodi sono determinanti. Si incontrano, ambienti, giocatori, dirigenti e tifosi navigati pronti a sfilarti sotto al naso quanto raccolto. Qui ho trovato un ambiente sano e familiare che ti mette nelle condizioni di lavorare al meglio. Per me è stato facile entrare il primo di agosto nel settore giovanile e lo è stato ancora di più entrare nelle dinamiche della prima squadra perchè comunque, in maniera indiretta, le respiri, le assorbi e le vivi facendo parte della famiglia. La condivisione e la disponibilità da parte di tutti fanno si che nessuno si senta estraneo”.
Seccardini è arrivato all’Atletico Ascoli prendendo il posto di Sergio Pirozzi: “Ho trovato un gruppo di ragazzi dedito al lavoro, con grande cultura, disponibilità, abnegazione e che ha voglia di migliorare, emergere, arrivare e progredire giorno per giorno. Un gruppo curioso, attento e di qualità. Non cambierò di certo la mia idea e i miei principi che secondo me valgono tanto con i grandi che con i piccoli. La differenza è che nei settori giovanili ho dovuto dare una mentalità, cercando di motivare i ragazzi che, nell’arco della crescita, perdono certezze e alla prima difficoltà poi si sgretolano; nei grandi invece è tutto più facile perchè i ragazzi hanno grande disciplina e anche se perdono di motivazione sono già mentalizzati essendo cosi più temprati alla complessità del gioco”.
Domani arriva l’Avezzano. Un altro match importante dal quale i marchigiani vorranno raccogliere punti: “Non vorrei essere banale dicendo che questa è una partita difficile, perchè tutte lo sono. Tutte le sfide sono determinate da episodi, non ci sono partite scontate e che si vincono a tavolino. Mi aspetto una partita dove le loro individualità in qualsiasi momento possano far pendere il risultato da una parte o dall’altra. Dovremmo essere bravi noi a limitare, in maniera collettiva e individuale, che ciò avvenga. Loro hanno giocatori forti, d’esperienza e di categoria superiore che da un momento all’altro la possono risolvere”.