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Ascoli, Breda si presenta: “Ho trovato un gruppo di qualità, gamba e bravi ragazzi”

"E’ una piazza che pretende, ma è giusto così, siamo noi che mandiamo gli input da dentro l’arena e poi l’arena viene con noi"

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Redazione
 mercoledì 8 Febbraio 2023

ASCOLI. Questa mattina si è svolta la conferenza stampa di presentazione di Roberto Breda. A dare il benvenuto al tecnico il DG Domenico Verdone e il DS Marco Valentini.

“Ringrazio la Società, Patron e Direttori per avermi dato fiducia, è una sfida che volevo e questa di Ascoli per potenziale inespresso e per piazza era la situazione che mi piaceva di più”, dice il nuovo allenatore. “Ho trovato un club molto organizzato, dalla struttura a come fa vivere la settimana ai ragazzi, fino alla qualità dei servizi. Ho trovato un gruppo di qualità, gamba e bravi ragazzi. L’idea che mi sono fatto è veramente ottima, dall’essere un buon gruppo dobbiamo diventare una squadra e questo è il lavoro mio e dei ragazzi. Quando hai i presupposti che ci sono qua, tu professionista devi pretendere da te stesso, chi vuole fare questo mestiere deve determinare. Ho ricordi che vengono da 30 anni, un mio primo ricordo è un Ascoli-Messina dove sono sul palo e mi viene affianco Casagrande, che era un ‘animale’ gigantesco. Poi ho altri ricordi, di quando ero al Catania e l’Ascoli vinse il campionato di C direttamente mentre noi salimmo tramite play off; quando arrivammo qui allo stadio mezza partita era già persa perché fuori c’era il mondo e per percorrere gli ultimi trenta metri impiegammo 40’. E’ una piazza che pretende, ma è giusto così, siamo noi che mandiamo gli input da dentro l’arena e poi l’arena viene con noi, noi dobbiamo dare per primi per creare spirito e unità d’intenti, che da avversario ho visto tante volte”.

Sulle sue prime mosse, Breda spiega: “Quando arrivo in un gruppo mi piace esprime due concetti: non esistono alibi perché ogni situazione va trasformata in opportunità di crescita e poi il codificare bene le cose. Da giocatore quando mi dicevano ‘ci vuole più impegno’ pensavo che fosse una frase che può pronunciare un tifoso, non un allenatore. Tu allenatore devi dirmi cosa fare in campo e dopo mi dici se ho sbagliato o ho fatto bene. Il calciatore deve avere un riferimento e una codifica, dalla quale devi avere una risposta da analizzare. L’idea è di lavorare su due alternative tattiche, l’ultima usata è quella più fresca, ma c’è anche quella dello scorso anno, il 4-3-1-2”.

© LA NUOVA RIVIERA|RIPRODUZIONE RISERVATA

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