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Alex Marini incontra la Samb da ex: “Contento che i rossoblu siano salvi. San Benedetto non è una piazza qualsiasi”

Il difensore: “San Cesareo il gol più emozionante. Tifosi assenti? Li appoggio, è una scelta comprensibile e la rispetto”
Pubblicato il 27 Aprile 2023

di Davide Balestra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Ogni tanto mi chiedo ‘chi è che non vorrebbe giocare nella Sambenedettese?’”. Ride, ma è al contempo molto serio. A porsi l’interrogativo è Alex Marco Marini, ex difensore rossoblu oggi impegnato con la casacca della Vigor Senigallia. La stessa Vigor che domenica, a partire dalle ore 15:00, affronterà la Samb al ‘Bianchelli’. “Mi aspetto una partita difficile – afferma il classe ‘83 – perché al di là della classifica, la Sambenedettese vanta giocatori di primo ordine. Uno su tutti è Vita”.

L’aritmetica ha consegnato la salvezza ai ragazzi di Manoni. “Sono contento che la Samb abbia raggiunto l’obiettivo prefissato, sinceramente mi auguro che il futuro possa sistemare l’attuale situazione societaria. Tutti sappiamo che la Samb vanta un trascorso di primo livello, merita altri palcoscenici”. Lo si sente quando parla. Per Marini, la Sambenedettese non sarà mai ‘una piazza qualsiasi’. “Quando parlo di Samb mi emoziono. Idem quando ci gioco contro. Con quella maglia ho vinto il mio primo campionato in una piazza importante. Ci ho lasciato il cuore”.

Prosegue l’immersione – prima di riemergere e parlare del presente – nei ricordi di Alex. Uno su tutti, l’indimenticabile 3-3 con il San Cesareo. “Sì, quel gol è il più emozionante che abbia mai realizzato – sotto di tre reti, la Sambenedettese compie una rimonta che entra negli annali – .Era uno scontro diretto, prima contro seconda, e perdevamo 3-0. Ricordo i brividi di quel gol, lo stadio da tutto esaurito. Quella rete ci permise di restare primi. Ancora oggi la ricordo con piacere”. E paradossalmente, anche quando c’era Marini, la Sambenedettese non viveva una situazione tranquilla. “Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre abbiamo finito di prendere i rimborsi. Ci siamo consolidati e insieme ai tifosi abbiamo deciso di prendere una strada. Quella di continuare facendoci forza a vicenda nonostante non ci fossero soldi. Il pensiero era quello di giocare come ‘una battaglia per San Benedetto’. Se sarei sceso in campo con le condizioni attuali? Sinceramente non mi sento di giudicare le scelte fatte dai giocatori oggi. Ognuno ha le proprie problematiche e il proprio credo”.

Il tempo dei ricordi, però, è bene riporlo nel cassetto. Oggi la Sambenedettese vive – l’ennesima – situazione surreale. Da fuori, cosa vede Alex Marini? “San Benedetto vive di calcio, solo chi abita lì può sapere quale ruolo ha il calcio nella vita di tutti i giorni. Io credo che affidare la Sambenedettese a gente locale sia la scelta migliore. Renzi e Serafino non hanno portato miglioramenti, anzi. Lo dicono i risultati – ecco quindi la possibile soluzione – .Magari un progetto locale, con persone serie e competenti, potrebbe essere la scelta migliore. Chi prende in mano la Samb, che sia gente del posto o no, deve capire l’importante e le responsabilità. Quella di San Benedetto non è una piazza qualsiasi. Lì la gente si nutre di Samb”. E lo sanno bene i tifosi che, da diverse settimane, hanno deciso di disertare lo stadio. “Io c’ero a Samb-Cosenza del 2018. I tifosi sanno come muoversi. Se hanno preso questa strada, li appoggio. Mi metto nei loro panni, continue delusioni portano al distaccamento. Hanno sostenuto per anni questi colori. E giustamente non vogliono essere ‘presi in giro’. Rispetto la scelta della tifoseria. Spero che chi entrerà in futuro, sotto l’aspetto dirigenziale e non, riesca a riportare entusiasmo. Quell’entusiasmo che ha sempre caratterizzato il tifoso di San Benedetto”. Qui Alex trascorre due anni, ma sono stati più che sufficienti per “capire l’importanza di giocare con la Sambenedettese. L’importanza di giocare con quella maglia. Chiunque la indosserà, chi prenderà la società, dovrà prima acquisire la sambenedettesità”.

L’età si conferma solo un numero per Marini che, assieme alla sua Vigor Senigallia, sta regalando spettacolo. “Sono contento di essere qui. La società non mi fa mancare nulla. Mi stima, tutela e apprezza. E continua a darmi fiducia nonostante l’età. Anche perché quest’anno ho giocato 31 partite su 32. Sono contento di essere qui e continuerò a dare il massimo per la Vigor Senigallia”. Non servivano di certo le sue parole per certificare l’ottimo lavoro svolto in questa stagione. “Siamo andati al di là di ogni aspettativa. Stiamo facendo un campionato meraviglioso. Vogliamo crederci fino in fondo e tenere aperto il campionato fino all’ultima giornata. Restano due partite ma fino a quando la matematica ci dà modo di sognare, noi vogliamo impegnarci per questo”.