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Sanremo, ritorno in scena per Giovanni Allevi: “Ho perso molto, ma non la speranza e la voglia di immaginare”

Standing ovation dell'Ariston per il compositore ascolano: "Non si contano le albe e i tramonti che ho visto dalle stanze dell'ospedale. Ho due vertebre fratturate e tremore e formicolio alle dita"
Pubblicato il 7 Febbraio 2024

ASCOLI PICENO. Ritorno sulle scene dopo quasi due anni per Giovanni Allevi. L’artista ascolano ha scelto il Festival di Sanremo per segnare la ripartenza, in seguito alla malattia che lo ha colpito e alle successive terapie. Era infatti il giugno del 2022 quando il pianista rivelò di essere affetto da mieloma multiplo, un tumore del midollo osseo che colpisce le cellule plasmatiche.

Accolto da Amadeus, poco dopo le 22, Allevi – visibilmente emozionato – è stato accolto dalla standing ovation del Teatro Ariston.

Il monologo

“All’improvviso mi è crollato tutto“, sono state le sue prime parole. “Non suono più il pianoforte davanti al pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto a Vienna il dolore alla schiena era così forte che non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello, e non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi. Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per anno”.

Ho perso molto, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se il dolore mi porgesse anche degli inaspettati doni. Quali? Una volta durante un concerto notai una poltrona vuota. Eppure, agli inizi, feci concerti davanti a 15 persone ed ero felicissimo. Oggi non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone. I numeri non contano, ogni individuo è unico ed a suo modo infinito”.

“Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato dalle stanze dell’ospedale – ha proseguito –  un altro dono è stato poi la gratitudine per tutto il personale medico, la riconoscenza per la ricerca scientifica, per il sostegno della mia famiglia, per la forza, l’affetto e l’esempio che ricevo dagli altri pazienti. I guerrieri, e lo sono anche i familiari, i genitori. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio non conta più”.

Il nuovo Giovanni

“Io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure in me c’è qualcosa che permane, e permarrà sempre. Io sono quel che sono, cosa mai sarà il giudizio dall’esterno. Voglio accettare il nuovo Giovanni. Com’è liberatorio essere se stesso”.

Allevi ha quindi accennato alle sue condizioni fisiche: “Ho due vertebre fratturate e tremore e formicolio alle dita. Però come dissi in quell’ultimo concerto, non potendo più contare sul mio corpo, suonerà con tutta l’anima”.

Il compositore, a quel punto, si è esibito al pianoforte, eseguendo il brano inedito “Tomorrow”, scritto durante i vari ricoveri e che anticipa un nuovo progetto discografico.

Giovedì al Festival arriverà invece Russell Crowe. L’attore neozelandese aveva rivelato nelle settimane scorse di aver scoperto di avere origini ascolane. Una notizia che ha inevitabilmente mobilitato il capoluogo piceno, che ha subito proclamato il premio Oscar cittadino onorario.

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