Ieri sera dopo la mezzanotte si è tenuto al Jonathan Disco Beach il concerto di Cosmo, al secolo Marco Jacopo Bianchi, produttore-cantautore italiano indie, diventato recentemente famoso con la canzone tormentone “L’ultima festa”, che dà anche il titolo al suo ultimo album e tour di quest’anno. Ha pubblicato due dischi da solista, il primo nel 2013 (Disordine), ed è frontman dei Drink to Me dal 2002.
L’atmosfera si è surriscaldata non appena è entrato sul mini-palco ad un passo dal pubblico. Cosmo canta, crea e programma suoni con un campionatore, che richiama i suoni dei veri strumenti musicali, ovvero converte in forma digitale segnali audio analogici. Due ragazzi lo seguono, Roberto dei Drink to Me e Jacopo di His Clancyness, suonando ogni tanto un piatto di batteria dotato di un pad per la riproduzione di suoni.
Ha cominciato con “Cazzate” accolto con entusiasmo dal pubblico. Cosmo è molto ricettivo con il suo seguito e alla quarta canzone, “Le Voci”, si è addentrato tra la folla srotolando il filo del microfono, confondendosi e saltando con essa. Il pezzo forte è stato L’ultima festa che il pubblico ha gridato a squarciagola sin dall’inizio.
Gli intermezzi elettronici tra una canzone e l’altra erano coinvolgenti, originali e non ripetitivi. Particolarmente onirica risulta “Ho visto un dio” dall’album Disordine. Nel bis Cosmo ha invitato il pubblico a “invadere il palco” e molti sono saliti a ballare con lui facendo richieste che sono state accontentate. L’elettro pop dance di Cosmo è fresca, divertente e mai estraniante. Vale la pena ascoltarla dal vivo con la potenza delle casse a tutto volume. Un ritmo da club nuovo, internazionale che non stanca. Un’elettronica calda e pulsante.