di Luigina Pezzoli
ASCOLI PICENO. Da anni si batte per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori: Maria Teresa Ferretti, responsabile area sindacale della Cisl di Ascoli, quanta strada c’è ancora da fare in questo senso?
Sì, è vero. La mia storia di vita sindacale vede all’attivo circa 30 anni di Cisl. Non mi piace chiamarlo lavoro perché di solito questo ha un tempo definito e un impegno chiaro. Io, invece, ogni giorno e senza orari, cerco di prendermi “cura” dei cittadini, che incontro direttamente o attraverso le persone che compongono casa Cisl, con i loro bisogni, ma soprattutto con i loro desideri che non hanno percorsi codificati. Nella mia esperienza ho assistito e vissuto diversi periodi, attualmente condivido moltissimo le parole di Papa Francesco che ci ricorda che stiamo vivendo non un’epoca di cambiamenti, ma il cambiamento di un’epoca. La strada da fare è veramente lunga, ma anche molto sfidante.
La Cisl come vive questo cambiamento?
La Cisl, sindacato per sua natura riformista e pragmatica, vuole “esserci” nel cambiamento mettendo coraggio per gestirlo e assumendosi anche le responsabilità delle scelte che la portano a percorrere delle strade in autonomia. Lo scorso anno infatti abbiamo lanciato una raccolta firme per una legge d’iniziativa popolare sulla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori all’impresa, seguendo le indicazioni dei nostri Padri costituenti riportate nell’art. 46 della Costituzione. Nel territorio Piceno abbiamo raccolto più di 1000 firme ed attualmente la nostra legge è al vaglio parlamentare. La strada che stiamo percorrendo è molto sfidante sia per le imprese che per i lavoratori in quanto richiede una forte assunzione di “responsabilità” da parte di entrambi i soggetti, il risultato positivo sarebbe significativo.
Lavoro e sviluppo, qual è la situazione nel Piceno?
Il lavoro e lo sviluppo sono due cardini fondamentali per un territorio, purtroppo nel Piceno non ricevono molta attenzione. Uno sviluppo non solo economico, ma sostenibile e soprattutto sociale, un lavoro di qualità ma anche una qualità del lavoro (la nuova povertà è racchiusa in un lavoro sottopagato e poco tutelato) che si coniughi con una buona qualità della vita, sono i contenitori da riempire se veramente teniamo al nostro territorio. Come Cisl del territorio, assieme a Cgil e Uil stiamo cercando di dare contenuti a una politica dell’abitare arricchito, quindi non solo casa ma tutto ciò che può contenere e la circonda. Per questa politica, legata allo sviluppo sostenibile, come Cisl stiamo curando in particolare il Trasporto pubblico locale che attualmente è di interesse per gli anziani, gli immigrati e gli studenti.
Come sindacato cosa vi augurate per i giovani?
Uno dei nostri desideri sarebbe quello che gli studenti, una volta diventati lavoratori, possano continuare a utilizzare il servizio pubblico. E questa è sicuramente una delle “responsabilità” degli adulti.
Lei è mamma di due ragazzi. Che consiglio si sente di dare loro una volta che entreranno nel mondo del lavoro?
Ai giovani, compresi i miei figli, sento di non dover consigliare qualcosa di diverso da quello che secondo me già posseggono: essere informati, avere la conoscenza ed inseguire i propri desideri. Tutto questo loro lo hanno ben chiaro. La cosa che manca è la costruzione di percorsi che valorizzino i nostri giovani lavoratori e su questo noi adulti dobbiamo riflettere.
C’è stato un momento della sua carriera professionale in cui ha incontrato qualche ostacolo?
Il percorso è stato molto appagante sia per la valorizzazione personale ricevuta sia per l’insegnamento che ogni giorno, ancora oggi, ricevo, ma soprattutto per le belle persone che continuo ad incontrare. Ad alcune di queste devo molto, per la fiducia che hanno riposto in me, per il sostegno e la guida che ho ricevuto. Momenti difficili ce ne sono stati, ma non mi sono mai sentita sola. Il fatto di essere donna, moglie e mamma molte volte mi ha portato a riflettere sul tempo dedicato alla famiglia per un impegno non sempre compreso da tutti. In un ambiente prettamente maschile non è sempre stato semplice far evidenziare il pensiero e l’azione di una donna, per alcuni versi devo ringraziare le “quote rosa”. Il mio percorso e alcune alleanze fondamentali mi hanno fatto capire che se ci si prefigge una meta è fondamentale il processo che accompagna il risultato. Alcune volte non riesci ad arrivare dove vorresti, ma il lavoro messo in campo sicuramente lascia un seme che forse sboccerà senza che tu sia presente e questo fa superare ogni ostacolo.
Da ragazza che lavoro sognava di svolgere?
Come spero si evinca dalle mie parole sono molto appassionata del mio impegno che effettivamente non sognavo da giovane. Terminati i miei studi con una laurea in giurisprudenza pensavo ad un lavoro nel pubblico impiego. La segnalazione di un amico di famiglia per una collaborazione volontaria all’Informagiovani del comune di Ascoli Piceno, promosso da Cgil Cisl Uil nel lontano 1995, mi ha fatto incontrare il mondo sindacale per poi essere scelta dalla Cisl.