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PAUSA CAFFE’ | Ferruccio Squarcia: “Avevo un ottimo rapporto con mio padre. Quanti consigli da Tonino Carino…”

Il giornalista ripercorre alcune tappe della sua carriera, come quando era corrispondente del Corriere della Sera. “Le interviste col telefono a gettoni nella sala stampa del Ballarin”
Pubblicato il 22 Settembre 2023

ASCOLI PICENO. Giuseppe Ferruccio Squarcia, nato ad Ascoli Piceno nel giorno del Santo patrono, vanta un’intensa attività giornalistica con la Rai, Sole 24 ore, Il tempo, Il Resto del Carlino, Il corriere della Sera nonché direttore di testate giornalistiche ed emittenti televisive.

Ricorda il suo primo articolo?

Ho iniziato a scrivere molto presto, iscritto all’Ordine dei Giornalisti nel lontano 1974. Ricordo con piacere, tra le prime, l’intervista di fantasia ad una fantomatica “dama della rosa rossa”, personaggio che compare nella rievocazione storica della Quintana, negli anni 70. Nei primi anni ho prediletto la cronaca nera; ricordo con stima e nostalgia i suggerimenti di un giovane ma già affermato cronista di nome Tonino Carino che ho affiancato in quegli anni in alcuni servizi come il tragico incidente nella centrale Enel di Mozzano, alle porte di Ascoli.

Che rapporto aveva con suo padre Bruno, maestro di giornalismo?

Ottimo, mi ha insegnato molto nella comunicazione e nel comprendere gli stati d’animo e le impressioni dei miei interlocutori. I cronisti di una volta, papà amava essere chiamato così, erano per strada alla ricerca delle notizie, di qualsiasi genere ma notizie. I giornali erano meno tecnologici e più improntati a sensibilizzare i cittadini nel segnalare fatti e misfatti.

Ha svolto, nelle aree della comunicazione, una lunga attività all’interno di Confindustria ed ora in Federfarma. Quali sono le iniziative delle quali va più orgoglioso?

Proprio a San Benedetto nel 1977, fresco di laurea e di assunzione in Confindustria, curai la comunicazione del primo forum su “La via Adriatica allo sviluppo” della Fondazione Merloni, diretta dal futuro Governatore della Regione Marche Spacca, con Alberoni, Prodi ed altri importanti protagonisti della scena economica ed imprenditoriale italiana. Forum che si tenne presso la Camera di Commercio ad Ascoli, poi la cena conclusiva a San Benedetto, dove soggiornarono tutti i relatori. Il passato è passato, l’oggi mi vede in Federfarma Marche a gestire una macchina complessa che deve comunicare ai cittadini la nuova vocazione e funzione della farmacia, proiettata sempre più come hub sanitario, polo di servizi al cittadino in un sistema sanitario regionale in cui la professionalità e la capillarità del farmacista risultano di notevole rilievo.

Lei è un grande appassionato di sport per quattro anni ha partecipato, come delegato all’immagine, al consiglio di amministrazione dell’Ascoli Calcio Spa, festeggiando la promozione della compagine bianconera dalla serie C alla B, ha lasciato l’incarico con la promozione in serie A. Che ricordi ha di quel periodo?

Ricordi importanti, non solo per la fantastica cavalcata dalla serie C alla serie A, ma perché davanti mi corrono tante immagini di grandi calciatori ed uomini di sport come Rozzi, Mazzone ed anche il presidente Zoboletti, solo per citarne alcuni. Il calcio lo ho sempre seguito negli anni anche come corrispondente del Corriere della Sera che dedicava ampio spazio alla serie B, quindi non solo Ascoli ma anche la Samb quando era in questa categoria; quante partite al Ballarin e tante interviste nella sala stampa con il telefono a gettoni, le discussioni con il vicepresidente Valeri, e simpatiche cene del dopo partita con i colleghi di quegli anni d’oro.

Molto intensa la sua attività Rotariana: è stato socio fondatore nel 1977 del Rotaract club di Ascoli Piceno fino a ricoprire il ruolo di Governatore del Distretto Rotary di Marche, Abruzzo, Molise e Umbria.

Una lunga presenza nel Rotary, dal 1984, ho iniziato a vivere il Rotary per più di 10 anni come direttore della rivista del nostro Distretto e successivamente, nel 2009-2010 anche della Rivista nazionale. Quando ho servito da Governatore il nostro Distretto era internazionale, annoverava oltre alle quattro regioni anche l’Albania in cui ho concretizzato fattive iniziative ed anche molte amicizie; di recente l’Albania è stata affidata ad un Distretto dei Balcani. Da quando mi sono trasferito con la residenza in riva all’Adriatico, a San Benedetto del Tronto, sono socio del club che il prossimo anno festeggerà i 65 anni di storia.

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