ASCOLI PICENO. Nel primo quadrimestre del 2024, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL a livello nazionale sono state 193.979, segnando un incremento del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di queste, 268 hanno avuto esito mortale, con un aumento dell’1,5%. Parallelamente, le denunce di patologie di origine professionale sono aumentate del 26,9%, raggiungendo quota 30.299.
Focus sulle Marche
Nelle Marche, le denunce di infortunio sono passate da 5.273 a 5.309, segnando un incremento dello 0,7%. Di queste, 3.442 sono state presentate da uomini, con l’80% del totale rappresentato da cittadini italiani. Le denunce in itinere, cioè quelle avvenute durante il tragitto casa-lavoro, sono diminuite del 3,3%, passando da 749 a 724, ma sono aumentate quelle con mezzi di trasporto, da 383 a 430 (+12,3%).
Nel settore industriale e dei servizi, le denunce sono leggermente diminuite da 3.896 a 3.892 (-0,1%), rappresentando il 73,3% del totale. Anche nel settore agricolo si è registrata una diminuzione del 7,7%, con denunce passate da 324 a 299. In controtendenza, le denunce per conto dello Stato sono aumentate del 6,2%, passando da 1.053 a 1.118.
Particolarmente preoccupante è l’aumento delle denunce in specifici settori: nelle costruzioni (+12,7%), nell’industria del legno (+16%), nel trasporto e magazzinaggio (+10,4%), e nell’amministrazione pubblica e difesa, che ha visto un aumento del 195,5% passando da 22 a 65 denunce. Anche il settore dell’istruzione ha registrato un significativo incremento del 90%.
Il Caso del Piceno
Nella provincia di Ascoli Piceno, le denunce di infortunio sono leggermente diminuite, passando da 682 a 679 (-0,4%). Un dato positivo riguarda la riduzione degli infortuni mortali, che sono scesi da 9 a 3 (-66,7%). Tutti i casi riguardavano lavoratori italiani e uomini, accaduti nel settore industria e servizi, in particolare nelle costruzioni, nella fabbricazione di prodotti in metallo e nel trasporto e magazzinaggio. L’età media delle vittime era tra i 50 e i 64 anni.
Anche le denunce di malattia professionale nel Piceno sono rimaste stabili, con un leggero decremento da 297 a 296. Tuttavia, a livello regionale, queste denunce sono aumentate del 13,9%, con 2.801 casi nel primo quadrimestre del 2024. Il 91% di queste denunce proviene dal settore industria e servizi, mentre il 72,5% riguarda uomini e l’88% cittadini italiani.
La Visione di Guido Bianchini
Guido Bianchini, membro nazionale dei comitati INAIL, sottolinea che i dati, pur essendo provvisori, richiedono sempre una riflessione approfondita. Dopo una riduzione del 1,5% delle denunce nel primo trimestre del 2024, nel secondo trimestre queste sono tornate a crescere dello 0,7%.
Particolarmente preoccupante è l’aumento degli infortuni in itinere, che evidenzia la necessità di interventi sulle infrastrutture viarie, soprattutto nel sud delle Marche, per ridurre i rischi connessi ai tragitti casa-lavoro. Bianchini ribadisce l’importanza di non allentare le azioni di prevenzione e formazione, soprattutto nei settori che hanno registrato un aumento delle denunce.
Un altro aspetto critico riguarda le malattie professionali, che sono tornate a crescere. La Regione Marche ha abbandonato il secondo posto nella classifica nazionale di queste denunce, superata solo da Toscana e Puglia.
Bianchini conclude sottolineando la necessità di un sistema di controllo efficace e proattivo, che richiede risorse adeguate. Nella Regione Marche, solo il 3,8% del fondo sanitario regionale è destinato alla prevenzione, mentre dovrebbe essere il 5%. È essenziale una politica sinergica tra soggetti pubblici e privati per migliorare la sicurezza sul lavoro e affrontare le nuove sfide imposte dall’evoluzione tecnologica e dall’aumento dell’età pensionabile.