SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenico Serafino negava l’esistenza dei debiti. Quello che avevamo anticipato un paio di settimane fa è stato confermato nella dichiarazione di fallimento della Sambenedettese. Il giudice, di fronte alle richieste dei creditori, documentate con ricevute e scambi di email, fa infatti presente che la società presieduta da Serafino si limitano ad essere volte in maniera generica a negare la fondatezza delle pretese deducendo che nessuna prestazione sarebbe mai stata effettuata e che non ci fosse nessun accordo.
Circostanza che vengono definite generiche e non documentate. I documenti sono invece stati portati dai creditori che si sono rivolti al Tribunale e in alcuni passaggi viene evidenziato come dallo scambio di email il legale rappresentante della Samb riconosceva il credito vantato dal fornitore.