ASCOLI PICENO. “Una lavoratrice esprime sul suo profilo Facebook opinioni e critiche sulle difficili condizioni dei Lavoratori, senza fare alcun riferimento diretto o indiretto all’Azienda dove lavora. L’Azienda, una Cooperativa, decide di contestare una presunta ripercussione diffamatoria e successivamente licenzia la Lavoratrice per “inadempimenti agli obblighi contrattualmente assunti oltre che contrario ai doveri di fedeltà”. A denunciare la vicenda è l’Ugl di Ascoli Piceno.
Il sindacato parla di “licenziamento temerario e scioccante per due motivi. Il primo è che si tratta di licenziamento su presunzione: non c’era alcun riferimento diretto all’Azienda o alla sua ragione sociale. Il secondo è rappresentato dall’attacco alle libertà fondamentali. Si tratta di un’azione che mina il diritto di ogni lavoratore ad esprimere il disagio nel vedere calpestati i propri diritti nei luoghi di lavoro”.
L’Ugl di Ascoli Piceno ritiene fermamente che “la Cooperativa abbia oltrepassato il limite tra Diritto ed Arbitrio. Non dovrebbe essere consentito licenziare un dipendente sulla base di presunzioni o per esprimere disagi lavorativi e giudizi netti su condizioni di lavoro oppressive. Confidiamo che il Giudice del Lavoro ristabilisca diritto e dignità alla Lavoratrice, ponendo fine a questa assurda e preventiva censura oscurantista”.