SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il mio viaggio a Torino? Lo ha pagato il Comune”. Bruno Gabrielli taglia alla radice ogni possibilità di polemica sulla sua recente trasferta al Filadelfia: “Ero lì in rappresentanza della città, anche a Torino avevano il problema del recupero di uno stadio storico. Ci tornerò a maggio. Nell’impianto verrà esposta una stele in omaggio ai fratelli Ballarin”.
Guai a parlare di invasione di campo. Il presidente del Consiglio rivendica il diritto di opinione. “Forse non è stato compreso il mio ruolo. Sono chiamato a rispettare delle regole, ma faccio comunque parte di una forza politica. Non sono una minaccia per nessuno, sono e resto un politico che esprime le sue idee”.
Nessuna preoccupazione quindi per la probabile mozione di sfiducia che l’opposizione metterà a votazione: “Tra le cariche di presidente e consigliere c’è un legame indissolubile. Se uno riesce a intercettare dei fondi privati per la riqualificazione della foce dell’Albula non vedo dove sia il problema. Anzi, magari accadesse più spesso”.
Ballarin, brodetto, ma anche elezioni provinciali e dehors. Gabrielli è stato spesso in prima linea e non ha la minima intenzione di indietreggiare. “Non è ingerenza. Sul caso dei gazebo c’è stata una precisa richiesta della Sovrintendenza risalente al febbraio 2016. Curare il rapporto con le istituzioni è un mio compito. Quello con il Comune si era lacerato”.
Entro due settimane, Gabrielli conta di elaborare una bozza di regolamento da sottoporre alle Commissioni competenti. “E’ la sovrintendenza ad aver posto i paletti e sono invalicabili. Dove potremo agire lo faremo”.
Riguardo alla richiesta di convocare un Consiglio Comunale aperto sulla sanità, il presidente spiega di voler attendere l’approvazione del bilancio di previsione, in programma il 25 marzo. “La nostra attenzione è tutta rivolta a quell’appuntamento. Appena svolta l’assise lo indirò. Spero però che ci si arrivi con le idee chiare. Dobbiamo sapere cosa chiedere e a chi chiedere”.