SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Le sette varianti non sono il Vangelo”. Lo dice il sindaco Piunti nel corso dell’assemblea sull’urbanistica di Porto d’Ascoli promossa dai comitati di quartiere. “E’ sbagliato far passare la logica della cementificazione della città. Stiamo parlando di proposte che saranno poi soggette a modifiche e valutazioni.
Tanti i presenti, preoccupati dalla nascita di nuove costruzioni che andrebbero a sommarsi a una lungo elenco di case sfitte. “Speravamo in una destinazione differente dal residenziale – obietta il presidente del quartiere Agraria Antonio Romano – temiamo che le aree destinate alle attività ricettive e ricreative si trasformino in nuove abitazioni”. Senza dimenticare il rischio di un notevole incremento del traffico e dell’inquinamento.
Il sindaco, dal canto suo, predica pazienza e fa capire che i tempi saranno lunghissimi: “Stiamo ancora nella valutazione dei progetti Area Mare e Nidis, in seguito ci saranno gli altri cinque. Non basterebbero quattro mandati per realizzarli tutti. Questi incontri servono proprio a capire quali strade intraprendere”.
Non mancano stoccate agli amministratori del passato: “Io non promisi il piano regolatore come fecero i miei predecessori, perché non ero certo di portarlo a termine. Ci muoviamo col criterio di una città armonizzata, non ci saranno cementificazioni previste invece se fossero andati in porto i Prusst e i Poru”.
Nonostante le rassicurazioni, è dura la reazione del comitato Ambiente e Salute nel Piceno. “Quale sarà l’impatto ambientale? – domanda Massimo Bartolozzi – non si può realizzare questa roba, dobbiamo reagire, continuiamo a venderci il futuro. Si tratta di sopravvivenza, qualità della vita e diritto e alla salute. Si presentano i progetti come fossero giardini dell’Eden, ma in realtà parliamo di mostri”.