SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovo ospedale a Spinetoli? Tutto è di nuovo in discussione e l’ennesima conferma in tal senso arriva da Fabio Urbinati. “Non c’è nessun documento che ne parla, tutto può essere fatto. Monteprandone ha un’area bellissima per poter fare un ospedale di primo livello, a confine con San Benedetto. Si potrebbe realizzare lì, così come un ospedale di base ad Ascoli, ma bisognerà spiegarlo a Castelli, Acquaroli, Celani”.
Il consigliere regionale si presenta in via Laberinto per illustrare i progetti portati avanti in cinque anni e quello che intenderà proporre in caso di conferma a Palazzo Raffaello. “Ho contestato la delibera del 30 dicembre 2019 che individuava l’area di Spinetoli. Ci vuole prima un piano costi-benefici, ci vogliono i numeri, bisogna capire quanto costa, come lo finanzio, cosa ci finisce dentro”.
Lo stesso Urbinati, fino a pochi mesi fa, sosteneva che con un nosocomio a Monteprandone “automaticamente chiuderebbe il Madonna del Soccorso, perché non si può fare un ospedale a quattro chilometri di distanza”. Un cambio di linea, confermato da altre affermazioni espresse con decisione: “E’ assurdo che si vada in conflitto con i territori, l’ho sempre rimproverato a Ceriscioli. Non possiamo rifugiarci dentro a una conferenza dei sindaci. Nessuno è contrario all’ospedale nuovo in questa provincia. Quello della localizzazione si è rivelato un problema, è stata sbagliata la discussione”.
Urbinati, in corsa tra le fila di Italia Viva, è affiancato dai compagni di lista: Davide Aliberti, Maria Stella Origlia ed Eleonora Bellagamba. “Si cambia partito per amore delle proprie idee, non il contrario”, spiega il renziano che rivendica la scelta di non aver abbandonato l’ex rottamatore nel momento di maggiore difficoltà.
Immancabile un passaggio sul tema del turismo, con la difesa di Maurizio Mangialardi per l’uscita del candidato governatore sulla “città provinciale”. “Forse ha esagerato, ma di passi avanti ne sono stati fatti pochissimi, non vedo progettazione, San Benedetto è spenta. Un’amministrazione non può avere rapporti conflittuali con tutti, bisogna collaborare. Certo, Piunti ha delle attenuanti: nel gennaio 2017, dopo il sisma, nelle Marche avevamo il meno 72 per cento di prenotazioni alberghiere. Numeri del genere avrebbero mandato ko chiunque”.
Le priorità per il prossimo lustro riguarderanno la realizzazione della terza corsia e la ricostruzione delle aree terremotate: “Se il modello del ponte Morandi non si può esportare, significa che questo Paese non pò crescere. Chiederemo al governo lo stesso procedimento”
Lo sguardo finale va alle elezioni comunali del 2021. Urbinati, in caso di mancato bis in Regione, potrebbe tentare la corsa a sindaco. Ipotesi che il diretto interessato non smentisce: “Si vedrà, ora sono concentrato sulle regionali, vediamo quello che succede. Io sono tranquillo, so di godere di una certa fiducia da parte di questa città”.