SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’urbanistica ha tenuto banco nell’ultimo consiglio comunale, scatenando le ire dell’opposizione che, tra le altre cose, ha accusato l’amministrazione Spazzafumo di aver “scopiazzato” da altri enti la delibera approvata precedentemente in giunta.
Il documento approdato in assise era l’atto di indirizzo col quale si è dato incarico al dirigente dell’area urbanistica di effettuare tutti i percorsi necessari alla redazione dello schema direttore e del piano strategico.
“E’ vero che ci siamo confrontati con Fano – ammette l’assessore Bruno Gabrielli – da loro il nuovo piano regolatore si trova in una fase avanzata. Non vedo problemi se si cerca di prendere istruzioni e consigli da chi ha affrontato le problematiche prima di noi. E’ un atto di umiltà degli uffici”.
In merito al “testo generico”, così come osservato da Annalisa Marchegiani, Gabrielli replica: “Abbiamo specificato bene che si tratta di un atto di indirizzo, non può che avere questi crismi. La precisione la si può avere solo e soltanto quando sarà stata espletata la prima fase, con lo studio degli standard urbanistici e lo studio socio-economico. Senza queste informazioni come si fanno a dare indirizzi puntuali?”.
Gabrielli, inoltre, esprime rammarico per l’atteggiamento mostrato in assise dalla minoranza: “Speravamo di condividere con loro le scelte, ma se il buongiorno si vede dal mattino non c’è da sperare in positivo. Hanno rinunciato al confronto, proprio come è accaduto sul tema della sanità. Non è il modo giusto di porsi. Se mi dicono che condividono la scelta urbanistica della revisione del Prg, con una pianificazione non più a macchia di leopardo, il metodo non può che essere quello che abbiamo adottato”.