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Unione Inquilini e centrosinistra contro il decreto sicurezza del Governo: “La vera emergenza è quella abitativa”

Cinque Stelle, Verdi e Sinistra Italiana assieme al sindacato: "La sicurezza di non vedere il proprio alloggio invaso dal fango è più concreta rispetto alla possibilità di vedere un inquilino abusivo che occupa la propria casa"
Pubblicato il 23 Settembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Vogliamo sollevare un problema di sicurezza, che esiste. Ma un problema vero di sicurezza, ossia avere un’abitazione, che è un diritto inalienabile”. Lo dice Daniele Primavera, rappresentante provinciale di Unione Inquilini, associazione decisa ad opporsi fermamente al decreto sicurezza del Governo rivolgendosi addirittura all’Onu per “violazione dei diritti umani in relazione al tema dell’abitare”.

Primavera lo definisce un disegno di legge targato Rete 4, nel senso che “interviene su tutte quelle emergenze inventate dai talk di quel canale, senza valutare le reali problematiche”.

L’esponente di Nos insiste: “Questo disegno individua emergenze che non ci sono. Sul carcere, per diminuire le rivolte, si danno altri anni di reclusione a chi  già è in carcere. Semmai dovremmo parlare di sovraffollamento e suicidi, che questo disegno non affronta. Se parliamo invece di abitazioni, penso alle domande di case popolari aumentate del 20% solo nella nostra città. Senza dimenticare la questione maltempo. La sicurezza di non vedere il proprio alloggio invaso dal fango è più concreta ed importante rispetto alla possibilità di vedere un inquilino abusivo che occupa la propria casa. Una cosa che non esiste. Qualcuno dirà che siamo con quelli che occupano le case. Diciamo che nel momento in cui devi tornare proprietario dell’immobile, devi dare una soluzione sociale. Su questo non c’è una riga. I trattati internazionali vietano lo sfratto a chi abita un appartamento senza titolo, ma non ha altre possibilità”.

A sostenere l’Unione Inquilini sono anche Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana e Verdi, che si soffermano soprattutto sull’articolo 10, che si concentra sull’occupazione delle case altrui. “Un conto è se uno ci abita – prosegue Primavera –  un altro è se ci riferiamo ad un palazzo vuoto destinato a marcire”.

Lo segue a ruota Giorgio Fede, deputato pentastellato: “L’emergenza abitativa è reale. Anziché potenziare il fondo di morosità incolpevole e supportare le politiche abitative, questo governo fa un decreto che suscita molte polemiche. Sembra uno spot televisivo e non un atto normativo serio”.

Duro il commento di Giorgio Mancini: “Si vuole rendere reato il dissenso politico. L’inasprimento delle pene è dettato da un fattore ideologico che vuole reprimere il diritto alla contestazione. Poi ci sono pure altri aspetti disumani, come l’immigrato senza permesso di soggiorno che non può richiedere una Sim per il cellulare”.

Per Paolo Canducci siamo di fronte ad un “ritorno al Medioevo, in quanto si criminalizza il dissenso e si danno risposte a costo zero a problemi che richiederebbero investimenti. Si torna allo Stato di Polizia”. In tal senso, il capogruppo degli ambientalisti evidenzia come da anni a San Benedetto il fondo per l’aiuto agli affitti risulti ridotto all’osso “perché mancano gli stanziamenti da parte del Governo”.