ASCOLI PICENO. Dopo il bilancio presentato dalla dottoressa Nicoletta Natalini, arriva la nota critica dei sindacati CGIL CISL, Nursing Up, e Ugl Salute, che hanno tirato le somme sul primo anno di lavoro della direttrice generale dell’azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno. Viola Rossi, Giorgio Cipollini, Roberto Tassi, Fabio Menzetti e Benito Rossi hanno espresso profonde preoccupazioni riguardo la gestione attuata.
Secondo i sindacalisti, la dottoressa Natalini avrebbe seguito la stessa linea intrapresa da Asur Marche, continuando a ridurre la spesa per il personale. “Dal piano triennale dei fabbisogni di personale emerge una diminuzione di 171 unità entro la fine del 2024 rispetto a quanto precedentemente stabilito da Asur Marche”. La critica principale è rivolta alla scelta della direttrice di ricorrere a lavoratori interinali per colmare la carenza di personale, incaricando agenzie del lavoro di trovare i professionisti necessari. “La dottoressa Natalini considera evidentemente i professionisti sanitari pura manodopera, a cui affidare le cure della collettività,” affermano i sindacalisti.
Inoltre, la gestione è stata accusata di attivare nuovi servizi senza effettuare le necessarie e contestuali assunzioni, creando un divario rispetto alle altre aziende sanitarie della regione. Tra i progetti avviati ci sono quelli del PNRR, come le centrali operative territoriali e l’ospedale di comunità. Tuttavia, i sindacati denunciano un’organizzazione del lavoro definita “scellerata”, priva di qualsiasi programmazione adeguata, che avrebbe portato al caos la maggior parte dei reparti. La mancanza di assunzioni sufficienti per le sostituzioni ha imposto trasferimenti illegittimi e ridotto alcune attività, come quelle delle radiologie, chiudendo alcune diagnostiche nelle fasce pomeridiane per carenza di personale.
Le accuse proseguono con l’asserzione che la direttrice non avrebbe rispettato il diritto al buono pasto per gli aventi diritto e avrebbe finanziato spese amministrative per oltre 20.000 euro per pubblicizzare i servizi attraverso la stampa locale. Inoltre, secondo i sindacati, non sarebbe stata predisposta alcuna procedura per annotare le prestazioni non erogate alla cittadinanza, con liste di attesa chiuse e appuntamenti non dati.
In conclusione, i sindacati sostengono che queste sono solo alcune delle attività criticate della gestione Natalini, “mentre la direttrice generale continua a lodare pubblicamente la bontà dei servizi sanitari, i cittadini stanno verificando un inarrestabile declino della sanità pubblica Picena a vantaggio di quella privata”.