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Il Tar boccia il ricorso AreaMare: “Sulle varianti il Comune esprime un punto di vista autonomo”

Le motivazioni del Tribunale: "Non si può negare che la decisione è stata anche politica, ma questo costituisce il sale della pianificazione urbanistica"
Pubblicato il 4 Settembre 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il TAR ha respinto il ricorso presentato da Area Mare Srl contro la decisione del Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto di bocciare la proposta di variante al Piano Regolatore Generale (PRG).



La sentenza e le motivazioni sono state pubblicate oggi, a seguito dell’udienza che si era tenuta lo scorso giugno. Il collegio del TAR era presieduto dal giudice Giuseppe Daniele, con i consiglieri Gianluca Morri e Tommaso Capitanio.

Il dispositivo del tribunale sottolinea come il Consiglio Comunale abbia l’ultima parola sulle proposte di variante urbanistica presentate per tutta una serie di motivazioni illustrate nella sentenza e come “dato il fatto che entrambi i dirigenti dell’area gestione del territorio che si sono succeduti nel periodo che va dal 2017 al 2023 abbiano attestato la conformità al PRG della proposta di Area Mare, era del tutto irrilevante ai fini della decisione finale.”

Il punto centrale della sentenza emerge però in un altro passaggio, in cui si evidenzia che la decisione del Consiglio Comunale non sia stata esclusivamente tecnica. Infatti, il TAR afferma: “Non si può negare che la decisione è stata anche politica; che una diversa compagine amministrativa avrebbe invece potuto ritenere la proposta corrispondente all’interesse pubblico, ma questo costituisce il sale della pianificazione urbanistica, che è una delle poche materie nelle quali il Comune, pur tra mille vincoli, può ancora esprimere un proprio punto di vista autonomo.”

Il TAR prosegue chiarendo che, nel campo della pianificazione urbanistica, “Nella materia della pianificazione urbanistica, infatti, ciò che rileva in via preliminare prioritaria è l’idea di città che l’amministrazione in carica in un certo momento storico intende attuare, ed è noto che al riguardo vi sono amministrazioni più prudenti e amministrazioni più permissive; amministrazioni che ritengono prioritaria la valorizzazione e la riqualificazione dell’esistente, e amministrazioni che ritengono invece di privilegiare lo sviluppo edificatorio, e così via.”

Le conclusioni della sentenza mostrano dunque un riconoscimento della discrezionalità politica del Consiglio Comunale nel valutare le proposte di variante urbanistica. La decisione del TAR non solo rafforza l’autorità del Consiglio Comunale in materia di pianificazione del territorio, ma pone l’accento sull’importanza del contesto politico e amministrativo nel determinare l’evoluzione urbanistica di una città.