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Tribunale sotto sfratto, manovra “a tenaglia” del Pd. Interrogazioni a Camera e Comune

Curti: "Mi chiedo come sia possibile che un presidio istituzionale di tale centralità, da quasi 70 anni riferimento irrinunciabile per la città e il territorio, possa essere oggetto di sfratto"
Pubblicato il 9 Marzo 2024

ASCOLI PICENO. La vicenda dello sfratto del Tribunale di Ascoli Piceno finisce in Parlamento. È un’azione a tenaglia quella messa in atto dal Partito Democratico per salvaguardare il futuro del Tribunale di Ascoli. L’Onorevole Augusto Curti da un lato e il gruppo consiliare del PD ascolano con i consiglieri Ameli, Procaccini e Frenquellucci dall’altro.

“In questi giorni abbiamo appreso della grande preoccupazione espressa da tutti coloro che lavorano nel Tribunale, uno tra i più importanti presidi istituzionali della città e della Provincia. Ad oggi purtroppo vi è infatti il concreto rischio di sfratto per mancato rinnovo della locazione. “Per questo” affermano gli esponenti dem “abbiamo provveduto a depositare presso il la Commissione Giustizia alla Camera e presso il Comune di Ascoli Piceno due distinte interrogazioni urgenti, al fine di sensibilizzare in maniera fattiva le istituzioni competenti.” 

“Mi chiedo come sia possibile che un presidio istituzionale di tale centralità, da quasi 70 anni riferimento irrinunciabile per la città e il territorio, possa essere oggetto di sfratto dall’attuale sede di piazza Orlini” afferma l’On. Curti “Pertanto abbiamo ritenuto opportuno sollevare la questione a livello parlamentare, sottoponendola al Ministro Nordio attraverso un’interrogazione presentata congiuntamente con il nostro capogruppo in commissione giustizia, On. Gianassi”.

“Il tribunale non è un tema che riguarda solo i professionisti ascolani” afferma il segretario provinciale Dem Francesco Ameli “ma un vasto territorio che va dalla costa alle aree montane. E’ vero che la riforma Cartabia ha cambiato lo svolgimento dei procedimenti, ma il presidio fisico non può essere dismesso. E qualora si volesse ragionare su una nuova ubicazione, purché funzionale dal punto di vista logistico e amministrativo, i tempi devono essere rapidi per non compromettere il regolare svolgimento delle attività con la necessità di condividere il percorso con tutti gli operatori di settore”

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