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Tav, Fede: “Opera inutile. Toninelli non deve dimettersi. Lui lavora, non fa sceneggiate in spiaggia”

I Cinque Stelle chiedono un diverso utilizzo delle risorse a favore di opere pubbliche alternative più utili ed urgenti
Pubblicato il 7 Agosto 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Tutti devono avere un comportamento più moderato. Auspico un atteggiamento corretto, sapendo che gli italiani hanno un gradimento alto verso il governo del premier Conte”. A parlare è Giorgio Fede, dopo che il Senato ha bocciato la mozione no-Tav promossa dai Cinque Stelle.

Il parlamentare sambenedettese non crede che l’atteggiamento del Movimento abbia indebolito il Presidente del Consiglio. “Assolutamente no, Conte aveva rimesso ogni decisione al Parlamento e noi abbiamo svolto compiutamente il nostro dovere”.

Parole al miele anche per il Ministro dei Trasporti, che a detta di Fede deve restare al suo posto. “Toninelli è uno dei Ministri più attivi in assoluto. Lavora e non va in spiaggia a fare sceneggiate. Ha sbloccato gran parte delle opere ferme da vent’anni. Un modello di laboriosità e si efficienza che spero sia preso da esempio da tutti i suoi colleghi”.

Poi dice la sua a proposito del Tav: “E’ un’opera che duplica rotte e percorsi esistenti, pensata solo per le merci. Poi esistono aree come quelle del medio adriatico, che sono tagliate fuori dal trasporto pubblico . Non esiste un tracciato ferroviario efficiente che connetta in maniera trasversale il versante adriatico con la Capitale con tempi accettabili per un paese civile proiettato verso il futuro, in grado di dare supporto al turismo, al commercio, all’impresa con l’alta velocità. Non esiste un trasporto pubblico aereo che consenta ai residenti delle zone adriatiche centrali di essere connessi con i principali terminal nazionali ed internazionali. Non esiste una rete autostradale sicura, dotata di tre corsie, che permetta di viaggiare in sicurezza da Nord a Sud, mancando tale servizio da Porto Sant’Elpidio a Bari. Una zona dimenticata da tutto, dalle infrastrutture, dalla intermodalità, dalla politica che ha dirottato risorse necessarie verso opere inutili”.

Aggiunge Fede: “Che paese sarebbe stato l’Italia se fosse stato in grado di garantire servizi efficaci ai suoi residenti tutti. Che reti avremmo potuto avere se ogni chilometro di autostrade, di ferrovie, se gli aeroporti fossero costati ai livelli dei principali paesi europei? Si realizzino le infrastrutture utili al Paese e non utili alle sole imprese ed ai soliti partiti”.

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