ARQUATA. Il Partito Democratico ha tenuto ieri una manifestazione ad Arquata per esprimere il proprio dissenso nei confronti del tentativo del governo Meloni di bloccare il Superbonus per la ricostruzione post-sisma. Tra i partecipanti all’evento vi erano la segretaria Chantal Bomprezzi, i segretari di Federazione Francesco Ameli e Angelo Sciapichetti, i parlamentari Augusto Curti e Francesco Verducci, i consiglieri regionali Anna Casini, Antonio Mastrovincenzo e Romano Carancini, oltre a diversi sindaci del territorio come Michele Franchi (Arquata), Matteo Terrani (Folignano), Graziano Fanesi (Castorano), Alessandro Luciani (Spinetoli), tecnici e sindacalisti.
Gli esponenti del Pd hanno rivendicato il ruolo determinante della loro azione politica e della pressione delle comunità colpite nel prevenire un blocco immediato della ricostruzione. La segretaria regionale del Pd, Bomprezzi, ha denunciato il presunto “specchietto per le allodole” rappresentato dal parziale dietrofront del governo Meloni, definendo la situazione una vera presa in giro a fini elettorali sulla pelle della popolazione colpita. Secondo l’onorevole Curti, il governo avrebbe trasformato la ricostruzione in una sorta di “click day”, dove solo chi arriva per primo riesce ad ottenere finanziamenti, mettendo così a rischio circa 22.000 cantieri.
Anche la consigliera regionale Anna Casini ha sollevato preoccupazioni riguardo ai costi aggiuntivi che potrebbero ricadere sulle persone maggiormente colpite dal sisma, criticando anche l’immobilismo sugli aiuti alle attività ricettive e alla gestione dell’anticipazione dell’Iva per le PMI.
Infine, il segretario di Federazione Ameli ha sottolineato l’importanza che il governo garantisca somme aggiuntive per consentire la ricostruzione completa, ribadendo l’impegno del Pd a favore della ricostruzione stessa.
Inoltre, l’onorevole Curti ha annunciato un’intensa attività parlamentare durante la fase di conversione di un decreto che interviene sulla situazione dei terremotati, sostenendo che il ministro Giancarlo Giorgetti abbia compiuto un finto passo indietro rispetto alle promesse fatte precedentemente.