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Stoccaggio gas a Porto d’Ascoli, la Regione approva la mozione di Urbinati e dice no al rinnovo della concessione

L’atto dell’Assemblea impegna la Giunta regionale a valutare attentamente tutte le condizioni ambientali dell'area in cui dovrebbe sorgere l'impianto
Pubblicato il 1 Marzo 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un fermo no al rinnovo dell’autorizzazione in scadenza per la realizzazione dell’impianto di stoccaggio del gas a San Benedetto del Tronto. È quello ribadito dalla Regione Marche con l’approvazione della mozione a firma del capogruppo, Fabio Urbinati, martedì scorso (23 febbraio), in Aula. L’atto dell’Assemblea impegna la Giunta regionale a valutare attentamente tutte le condizioni ambientali dell’area in cui dovrebbe sorgere l’impianto e, in coerenza con le nuove prospettive e strategie energetiche nazionali, verificare se l’impianto in questione risulti essere ancora oggi strategico per la pianificazione energetica del Governo nazionale. Inoltre la mozione impegna l’Esecutivo regionale a farsi promotore verso il ministero competente affinché il Governo non conceda una proroga al progetto “San Benedetto Stoccaggio” della società Gas Plus Storage S.r.l.

«Con l’approvazione all’unanimità della mozione, la Regione ribadisce il suo no all’installazione dell’impianto di stoccaggio del gas a San Benedetto del Tronto – afferma il capogruppo, Fabio Urbinati –. Sin dalla prima richiesta di autorizzazione a costruire tutti i livelli istituzionali e tutte le forze politiche si schierarono per il no alla struttura. Auspico – prosegue il capogruppo – anche in questa occasione, proprio come accadde negli anni passati, la stessa coesione e la stessa condivisione di idee da parte di tutti i partiti, i movimenti politici e di cittadini, di tutte le realtà associative affinché, come in passato, si ribadisca la volontà di un progetto di sviluppo della città che in nessun caso può contemplare la realizzazione di un impianto di stoccaggio di quella portata in uno dei quartieri più popolosi della città. Faccio appello – aggiunge ancora Urbinati – a tutti i parlamentari, soprattutto quelli di maggioranza, perché intervengano presso il ministero dell’Ambiente, proprio come noi consiglieri regionali del Pd facemmo attraverso i nostri parlamentari con i Governi Letta prima e Renzi poi. Quella contro l’impianto fu una battaglia portata avanti congiuntamente con quelle forze politiche che oggi si trovano al Governo. Oggi – conclude Urbinati – quella battaglia ha bisogno di essere combattuta ancora con più forza, visti gli eventi drammatici che hanno colpito la nostra regione nel 2016 a causa del sisma. I nostri territori, alle prese con la ricostruzione ed il rilancio economico che passano anche attraverso l’asse strategico del turismo, non possono essere ulteriormente martoriati da un’opera come quella dell’impianto di stoccaggio del gas».

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