GROTTAMMARE. Molto critico sull’eventuale acquisto del Ragazzo che Declama da parte del comune di Grottammare il consigliere Marco Sprecacè. “Abbiamo deciso di non dare il nostro assenso a procedere – afferma -. Abbiamo chiesto, già in sede di commissione, maggiori informazioni e garanzie che non abbiamo reputato soddisfacenti. Si tratta di un provvedimento fumoso, che definisce la volontà di acquistare un’opera che non possiamo permetterci”.
Sprecacè sostiene che “non ci sono i fondi per la manutenzione stradale e la sicurezza dei cittadini ma continuiamo ad indebitarci senza un necessario motivo, o meglio senza una visione politica lungimirante. Le opere di Fazzini sono ormai mescolate tra le troppe sculture di dubbia qualità (vedi l’ultima opera di Mennea installata a piazza Kursaal). Non ci sono progettualità e regolamentazione che possano dare il giusto riconoscimento al nostro illustre cittadino”.
Il consigliere di opposizione continua: “Abbiamo chiesto a gran voce la realizzazione di un regolamento. capace di definire le modalità di acquisizione di opere e sculture. Una proposta che l’Amministrazione stenta a condividere lasciando nel caos questo importante settore strategico. La cultura e il turismo sono settori fondamentali per il rilancio della nostra città”.
E ancora: “Stiamo assistendo alla chiusura di molti esercizi commerciali, le vie del centro, durante le festività natalizie, sono rimaste deserte. Non ci sono stati eventi rilevanti, nulla che potesse catalizzare l’interesse delle persone. Non possiamo arrivare in Consiglio e votare un provvedimento senza avere un minimo di stime e dati oggettivi per poter discutere ed eventualmente valutare l’approvazione dell’iter. Questa Amministrazione naviga a vista. Pretende di vincere progetti importanti senza un concreto coinvolgimento di partner istituzionali autorevoli. Ci auguriamo che la nostra previsione possa essere errata, ma ci sono forti probabilità che il progetto presentato dal Comune per accedere ai fondi del PAC possa esser rigettato. Manca di progettualità, non c’è una visione a lungo termine. L’idea di un “percorso fazziniano” va potenziata coinvolgendo più attori, partendo dai cittadini, avvalendosi di esperti, collaborando con enti istituzionali come fondazioni, Regione e Ministero”.