SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Cosa dice il direttore dell’Area Vasta, Cesare Milani, della decisione di sospendere le gratuità della sosta ai disabili nel parcheggio dell’ospedale?”. Lo chiede il segretario della Lega Pensionati della Cgil Spi Francesco Vagnoni. “Ne era a conoscenza? – chiede Bruni -. Se così fosse sarebbe di una gravità assoluta, se invece ne era a conoscenza e ha tenuto per se la notizia senza intervenire e senza metterne a conoscenza i vari organismi interessati, amministrazioni comunali, sindacati ecc., sarebbe ancora più grave. Non ci si venga per cortesia a parlare di libertà di impresa, questa esiste e forse solo teoricamente, solo per chi opera nel mercato e non chi lo fa su convenzione con un ente pubblico”.
Vagnoni parla di “atteggiamento punitivo nei confronti di chi già deve combattere con l’amarezza della vita”. “Sapendo poi che le società di gestione sono diverse – afferma – questo fenomeno vale solo per il parcheggio del Madonna del Soccorso o anche del Mazzoni? E non lo facciamo per motivi campanilistici, sarebbe da irresponsabili, ancor di più in un momento come questo. Ce lo chiediamo invece per il motivo contrario. Possibile che non ci si renda conto della necessità di evitare trattamenti differenziati che finirebbero per fomentare uno scontro territoriale di cui non si ha necessità alcuna? Speriamo che il dottor Milani intervenga con celerità ed energia per bloccare l’operazione e visto che ci siamo sarebbe ora che convocasse gli organismi succitati anche per informare dei progetti relativi al coronavirus e all’organizzazione temporanea che è seguita alla deflagrazione della pandemia. Pur in considerazione delle precauzioni necessarie al caso e tenendo conto delle voci che girano di una possibile riapertura completa entro il 28 maggio, sarebbe necessario avere notizie certe riguardo al ripristino dell’ospedale di San Benedetto alle funzioni normali, conoscendo le difficoltà che deve affrontare la popolazione, ed in particolare gli anziani del nostro territorio per gli spostamenti necessari, da un lato e l’aumento dei carichi di lavoro a partire dai lavoratori del Mazzoni e del Madonna del Soccorso dall’altro, unito alle difficoltà dell’inevitabile allungamento delle liste di attesa per tutta la popolazione provinciale”