SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Quella che potrebbe sembrare una buona notizia, ovvero che in comune si siano accorti che è presente un avanzo di bilancio di oltre sei milioni di euro, denota per l’ennesima volta l’approssimazione e la pochezza con cui opera l’amministrazione Spazzafumo, incapace a questo punto anche di spendere le risorse e di prevedere le entrate”. A parlare è il presidente del ciroclo Nord del Partito Democratico Alessandro Marini.
“Confidiamo – afferma – che la pezza non sia davvero peggio del buco e che si decida di investire questo vero e proprio tesoro non in spettacoli di burlesque cari solo a un consigliere comunale, in calendari di dubbio gusto o nelle ennesime rosticcerie a cielo aperto che affliggono puntualmente il salotto buono della città che nulla lasciano e nulla portano.
Un buon genitore, infatti, prima di spendere i soldi in lustrini e pailettes, dovrebbe garantire l’essenziale alla propria famiglia, che per chi amministra (o pseudoamministra in questo caso) si traduce in investimenti duraturi che migliorino la quotidianità, in primis, dei propri cittadini e quindi l’attrattività della città per i turisti”.
Marini parla di “asfalti colabrodo, marciapiedi inesistenti o caratterizzati da crateri, aiuole spoglie e piene di erbacce, cumuli di rifiuti, lampioni non funzionanti e arredi devastati dai vandali o dall’inesorabile trascorrere del tempo sono sotto gli occhi di tutti e di certo non è la lista delle toppe già portate a termine che puntualmente viene sbandierata da qualche zelante consigliere a poter permettere di considerare come affrontate le questioni”.
“Tutte le principali arterie a nord di San Benedetto, zona in cui insiste il nostro circolo, come ad esempio via Ferri, via Calatafimi, via Manzoni, via San Martino, via Alfieri, via Marradi e le relative traverse sono ormai ridotte ad un colabrodo, i marciapiedi si stanno lentamente sgretolando e molte aiuole sono solo ricettacolo di deiezioni canine e erbacce. C’è piazza Ancona che ancora attende l’agognata riqualificazione, così come la piazzetta intitolata ad Andrea Pazienza. E ci limitiamo solo a qualche esempio, visto che l’elenco, da nord fino a sud, potrebbe riempire l’equivalente di una intera enciclopedia”.
“Pensare di limitarsi alla ordinaria amministrazione, con una pezza di asfalto o una pulizia dalle infestanti sono azioni scontate, ovvie, che nemmeno andrebbero richieste e che non meritano i grandi proclami che puntualmente vengono fatti e che durano giusto finché il problema non si ripropone. Perché questi grandi proclami si scontrano con la realtà dei fatti e con il disagio sempre più evidente dei sambenedettesi, il cui malcontento per lo stato in cui versa la nostra città è tangibile e sotto gli occhi di tutti. Per accorgersene, però, occorrerebbe vivere San Benedetto davvero. Invece chi amministra lo fa soltanto mettendo cuori rossoblù e selfie sui social”.