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Sei milioni di tesoretto, Marini: “Si investano su asfalti e marciapiedi”

L'esponente dem critico nei confronti dell'amministrazione: "Pensare di limitarsi alla ordinaria amministrazione, con una pezza di asfalto o una pulizia dalle infestanti sono azioni scontate"
Pubblicato il 11 Aprile 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Quella che potrebbe sembrare una buona notizia, ovvero che in comune si siano accorti che è presente un avanzo di bilancio di oltre sei milioni di euro, denota per l’ennesima volta l’approssimazione e la pochezza con cui opera l’amministrazione Spazzafumo, incapace a questo punto anche di spendere le risorse e di prevedere le entrate”. A parlare è il presidente del ciroclo Nord del Partito Democratico Alessandro Marini.

“Confidiamo – afferma – che la pezza non sia davvero peggio del buco e che si decida di investire questo vero e proprio tesoro non in spettacoli di burlesque cari solo a un consigliere comunale, in calendari di dubbio gusto o nelle ennesime rosticcerie a cielo aperto che affliggono puntualmente il salotto buono della città che nulla lasciano e nulla portano.
Un buon genitore, infatti, prima di spendere i soldi in lustrini e pailettes, dovrebbe garantire l’essenziale alla propria famiglia, che per chi amministra (o pseudoamministra in questo caso) si traduce in investimenti duraturi che migliorino la quotidianità, in primis, dei propri cittadini e quindi l’attrattività della città per i turisti”.

Marini parla di “asfalti colabrodo, marciapiedi inesistenti o caratterizzati da crateri, aiuole spoglie e piene di erbacce, cumuli di rifiuti, lampioni non funzionanti e arredi devastati dai vandali o dall’inesorabile trascorrere del tempo sono sotto gli occhi di tutti e di certo non è la lista delle toppe già portate a termine che puntualmente viene sbandierata da qualche zelante consigliere a poter permettere di considerare come affrontate le questioni”.

“Tutte le principali arterie a nord di San Benedetto, zona in cui insiste il nostro circolo, come ad esempio via Ferri, via Calatafimi, via Manzoni, via San Martino, via Alfieri, via Marradi e le relative traverse sono ormai ridotte ad un colabrodo, i marciapiedi si stanno lentamente sgretolando e molte aiuole sono solo ricettacolo di deiezioni canine e erbacce. C’è piazza Ancona che ancora attende l’agognata riqualificazione, così come la piazzetta intitolata ad Andrea Pazienza. E ci limitiamo solo a qualche esempio, visto che l’elenco, da nord fino a sud, potrebbe riempire l’equivalente di una intera enciclopedia”.

“Pensare di limitarsi alla ordinaria amministrazione, con una pezza di asfalto o una pulizia dalle infestanti sono azioni scontate, ovvie, che nemmeno andrebbero richieste e che non meritano i grandi proclami che puntualmente vengono fatti e che durano giusto finché il problema non si ripropone. Perché questi grandi proclami si scontrano con la realtà dei fatti e con il disagio sempre più evidente dei sambenedettesi, il cui malcontento per lo stato in cui versa la nostra città è tangibile e sotto gli occhi di tutti. Per accorgersene, però, occorrerebbe vivere San Benedetto davvero. Invece chi amministra lo fa soltanto mettendo cuori rossoblù e selfie sui social”.

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